La storia di Eva Mozes Kor: sopravvissuta all’Olocausto, ha adottato il nipote di un comandante delle SS

La storia di Eva Mozes Kor: sopravvissuta all’Olocausto, ha adottato il nipote di un comandante delle SS

Eva Mozes Kor ha subito orribili esperimenti scientifici ad Auschwitz ma ha perdonato i suoi carnefici

Eva Mozes Kor, sopravvissuta all’Olocausto, perdona i suoi carnefici – Il perdono nobilita l’uomo e ne dimostra la sua grandezza. La storia di Eva Mozes Kor ne è la prova. Eva Mozes Kor è una signora ottantenne statunitense, a prima vista sembra un’anziana come tante. In realtà all’età di dieci anni la sua vita cambiò orribilmente per lei e la sua sorella gemella Miriam. Le due sorelle, di famiglia ebrea, nate in Romania, vissero il dramma dell’Olocausto e vennero rinchiuse con la loro famiglia nel campo di concentramento di Auschwitz. Eva Mozes Kor e la sua sorella gemella attirarono l’attenzione del (tristemente) famoso dottor Mengele, detto anche “angelo della morte”, poiché si occupava di condurre esperimenti medici disumani sugli ebrei. Nonostante le violenze subite, Eva Mozes Kor è stata così coraggiosa da perdonare i suoi carnefici nazisti adottando ufficiosamente il nipote di un comandante delle SS.

eva mozes kor

Rainer Hoess, nipote di un comandante nazista, chiede a Eva di adottarlo – Eva Mozes Kor, circa dieci dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ricevette un’email da Rainer Hoess, 49 anni, nipote di Rudolf Hoss, uno dei comandanti delle SS che aveva supervisionato al brutale omicidio di circa 1 milione di persone nel campo di concentramento di Auschwitz. Rainer Hoess raccontò ad Eva che aveva voluto allontanarsi dalla sua famiglia e confessò ad Eva Mozes Kor di essere così disgustato e arrabbiato per il comportamento di suo nonno che, per fargliela pagare, avrebbe urinato sulla sua tomba se ne avesse avuto una. Rudolf Hoss venne infatti condannato all’impiccagione per crimini commessi nel 1947. Rainer Hoess domandò allora ad Eva Mozes Kor se potevano incontrarsi e se potesse prendere in considerazione l’idea di adottarlo come nipote. La donna, dopo averlo conosciuto, decise di farlo, per mandare un grande messaggio di perdono, di amore e di speranza in tutto il mondo.

Il messaggio di speranza e perdono lanciato da Eva – Eva Mozes Kor, a proposito dell’adozione del nipote di uno dei comandanti delle SS, ha dichiarato: “Sono orgogliosa di essere sua nonna. Lo ammiro e lo amo. Ha bisogno di amore da una famiglia che non ha mai avuto. Le persone che in diverse parti del mondo si chiamano nonna e nipote sono in grado di dare un segno di speranza”. Eva Mozes Kor attirò l’attenzione pubblica già nel 1984, quando fondò CANDLES (un acronimo di “Children of Auschwitz Nazi Deadly Lab Experiments Survivors”) attraverso il quale trovò altri 122 gemelli ebrei sopravvissuti agli esperimenti umani del dottor Mengele. Nel 1995 Eva Mozes Kor aprì il CANDLES Holocaust Museum and Education Centre per educare le persone sui fatti dell’Olocausto e sul potere del perdono.

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