Tutti assolti – Lo scorso 31 ottobre 2014 , è stata scritta una delle pagine più vergognose della giustizia italiana: la Corte d'appello di Roma, dopo
Tutti assolti – Lo scorso 31 ottobre 2014 , è stata scritta una delle pagine più vergognose della giustizia italiana: la Corte d’appello di Roma, dopo neanche tre ore di camera di consiglio, ha liquidato il caso Cucchi dichiarando tutti assolti per insufficienza di prove. In primo grado erano stati condannati solo i medici, ora invece, l’hanno fatta tutti franca. Per lo Stato italiano, a ridurre Stefano Cucchi a scheletrico e violaceo ammasso di lividi non è stato nessuno, o meglio, qualcuno è stato, ma non si è in grado di trovarlo, per cui, tutti assolti. Eppure i giudici avrebbero potuto annullare la sentenza di primo grado e rinviare il fascicolo ordinando nuove indagini, ma non l’hanno fatto. “ La giustizia malata ha ucciso mio fratello”, questo l’urlo disperato di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, dopo la lettura della sentenza.
La battaglia di Ilaria – Per Ilaria Cucchi, la battaglia è appena cominciata, quel corpo massacrato di suo fratello, reclama giustizia e deve averla. Trasformatasi in una sorta di vulcano mediatico, Ilaria Cucchi ha accusato i pm di primo grado per il modo in cui hanno impostato le indagini, sostenendo di aver fin da subito criticato il loro lavoro. La sentenza l’ha lasciata allibita, a tal punto da chiedersi come dovrebbe comportarsi adesso, in quanto cittadina italiana, dopo che la Corte ha riconosciuto il pestaggio del fratello senza individuarne il colpevole. “Devono uccidermi per fermarmi” ha detto Ilaria Cucchi, affermando di avere l’intenzione di appellarsi allo Stato, chiedendo nuove indagini e mostrando le foto di suo fratello tutte le volte che sarà necessario per avere giustizia.
Il prossimo passo – Ilaria Cucchi e la sua famiglia, si preparano ora al prossimo passo, la Cassazione e la Corte europea, il legale della famiglia, Fabio Anselmo ha annunciato anche un’azione legale contro il Ministero della Giustizia. La lunga lotta di Ilaria Cucchi, dunque va avanti, la sete di giustizia è più forte del dolore e della stanchezza. Tra gli imputati che hanno festeggiato l’assoluzione mostrando il dito medio alla famiglia Cucchi, potrebbe nascondersi l’assassino (o gli assassini) che nel 2009 massacrò il giovane Stefano.
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