La Corte costituzionale ha dichiarato la legge Fini-Giovanardi incostituzionale e tutto ad un tratto di torna al 1993. Ma cosa accade a coloro che in questi 8 anni sono stati processati e detenuti per questa legge?
Otto anni di arresti dopo – Tutto ad un tratto si torna al 1993. Strano a dirsi, ma è quello che sta accadendo tra ieri e oggi: la Corte Costituzionale, dopo un attento esame, ha dichiarato la legge Fini-Giovanardi del 2006 incostituzionale e quindi illegittima. Si torna così direttamente alla legge precedente sul tema, la Iervolino-Vassalli, del 1993 appunto. La Fini-Giovanardi equiparava le droghe leggere a quelle pesanti ed era stata portata a esame dalla Cassazione per la presunta, oggi confermata, infrazione dell’articolo 77 della Carta Costituzionale. Pare infatti che siano stati aggiunti emendamenti estranei alle finalità e all’oggetto del decreto.
Dopo otto anni di vigore della legge, l’Italia non solo guarda il progresso degli altri paesi da spettatrice, non solo vive in uno stallo politico cronico, ma riesce anche a tornare indietro di vent’anni.
Il sovraffollamento delle carceri italiane – Molte le polemiche sollevatesi dopo la notizia, una legge già spesso discussa e additata trova ora il suo finale più misero. Chi da sempre aveva sollevato dubbi sull’ equiparazione tra droghe leggere e pesanti ora urla a gran voce giustizia. Si perchè uno degli effetti maggiori della legge non è stato il minor consumo delle suddette droghe, o la disincentivazione all’ acquisto, bensì il sovraffollamento delle carceri, per reati oggi giudicati come minori. Pare infatti che la Fini-Giovanardi abbia prodotto l’arresto e la detenzione di 4 carcerati su 10.
Le reazioni – Chi spacciava hashish rischiava dai sei ai venti anni di reclusione e una multa fino ai 260mila euro. Ora la Consulta boccia tutto, e ci si interroga sulla sorte di coloro che in questi otto anni sono stati processati e incarcerati per una legge oggi incostituzionale. Sandro Gozi, Pd, vicepresidente dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa commenta cosi la notizia “Anche se per ragioni formali, dalla Consulta è arrivata la bellissima notizia della bocciatura della legge Fini-Giovanardi: una normativa adottata non solo attraverso le forzature nelle procedure ma, soprattutto, a scapito del comune buon senso”. Il deputato Danilo Leva, gioisce e guarda al futuro: ”il pronunciamento della Consulta fa chiarezza su una legge, la Fini-Giovanardi, che ha prodotto più carcere e discriminazione. Ora intervenga il parlamento e faccia una normativa che distingua tra droghe pesanti e droghe leggere in grado di prevedere pene adeguate alle circostanze abbandonando l’uso simbolico del diritto penale”.
Da parte di Fini e di Giovanardi, per ora, tutto tace.
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