La Calabria e le donne: davvero esiste un problema?

La Calabria e le donne: davvero esiste un problema?

“So meglio di molti altri quanto vale la donna nella mia regione: zero”. Questa è una delle affermazioni lette nell’articolo di Domenico Naso, apparso sul Fatto Quotidiano

Il giornalista Domenico Naso ha voluto trattare il tema delle donne in Calabria, rischiando però di affrontare il problema facendo di tutta l’erba un fascio. “So meglio di molti altri quanto vale la donna nella mia regione: zero”. Questa è una delle affermazioni lette nell’articolo apparso sul Fatto Quotidiano online il 27 maggio, dal titolo Calabria: dove la donna non vale nulla, che ha scatenato una serie di polemiche sul web, non solo dagli utenti ma anche da altri colleghi giornalisti.

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La condizione femminile – Domenico Naso prende spunto dalla tragedia di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, dove Fabiana Luzzi, 16 anni, è stata uccisa dal fidanzato per una lite, per parlare della condizione della donna in Calabria. Un tema questo forse non abbastanza trattato nella nostra attualità; o meglio, trattato per la maggior parte a livello nazionale. Ogni giorno leggiamo di femminicidio, dei diritti delle donne, delle quote rosa, ma mai ci si sofferma sulla condizione e sul ruolo femminile legato alla tradizione, ai riti, e al folklore di una regione.

Il dibattito – Dunque, un merito di Domenico Naso è senz’altro quello di aver affrontato la questione. Non è facile parlare dei problemi del meridione. Non si riesce mai a discernere la sua arretratezza dalla sua innata purezza e naturalezza. Ci vuole una certa bravura, un certo distacco, ma allo stesso tempo immedesimazione e umiltà nel parlarne. E forse è proprio per questo che l’articolo del giornalista del Fatto Quotidiano è stato così tanto dibattuto. Non sbaglia Domenico Naso quando scrive la poca scelta delle donne in Calabria riguardo la loro vita, il loro futuro, la loro carriera; non si allontana molto dal concetto della donna come oggetto, inquadrato nel generale e diffuso maschilismo calabrese. Quello che però bisogna chiarire è, sembra banale dirlo, il rischio di cadere in facili generalizzazioni in cui sembrerebbe ricorso il giornalista. Ci vuole accortezza nell’usare termini come la “maggioranza”: quella Calabria descritta nell’articolo su citato esiste sì, ma per fortuna è circostanziata, non è la maggioranza.

Le donne in Calabria – Col passare del tempo, con il progresso, l’idea della donna madre di famiglia, senza potere decisionale dentro e fuori dalla stessa è stata sostituita da una concezione più moderna che vede la donna più intraprendente e combattiva: basti ricordare quelle donne come Lea Garofalo che hanno dato la vita per la loro terra, per aver affrontato la ‘ndrangheta; sì, ci sono donne in Calabria che vengono uccise, perché hanno il coraggio di andare contro il sistema. Coraggio, questo, che fino a soli vent’anni fa non era minimamente contemplato.

Assodato ciò, è giusto affrontare certi tipi di problematiche senza ricorrere ai soliti schemi e alle solite generalizzazioni. La Calabria è una terra bella ma difficile: la forza delle donne può e deve condurla al cambiamento.

Piera Boca

COMMENTI

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    E ci sono molte donna in Calabria che lo hanno già fatto o lo stanno già facendo, come le “Fimmine ribelli” contro la ‘ndrandgheta: https://www.femaleworld.it/cultura/fimmine-ribelli-contro-la-ndrangheta-la-rivoluzione-delle-donne/

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    […] Bianca Rende, Mariarosalba Bernaudo e Alba Mazzotta, sta a dimostrare proprio il contrario. La forza delle donne in Calabria c’è eccome. Dalla rete si è passati subito alla realtà e questo vero e proprio […]