Donne, mamme, lavoratrici: tutto possibile a L'Alveare. Ecco il primo bilancio
L’ Alveare, il bilancio – Avevamo già parlato non molto tempo fa de L’ Alveare, primo concreto esempio di coworking nella capitale che adibisse uno spazio interamente dedicato ai bambini in modo da agevolare le neo-mamme e i neo-papà. A qualche settimana dall’apertura è possibile trarre un bilancio di L’ Alveare (sito in via Fontechiari n.35, Roma) grazie anche alla testimonianza di alcune mamme: occorre dire subito che i riscontri sono assolutamente positivi. In Italia per le donne è ancora un problema dover scegliere tra lavoro e famiglia e lo Stato non agevola le lavoratrici che, numeri alla mano, sono spesso portate ad abbandonare il lavoro e ripiegare solo alle cure familiari. Il 30% delle donne infatti interrompe il lavoro dopo il primo figlio. Ecco quindi che ambienti come quello de L’ Alveare creano uno spazio comune perfetto per mettersi nuovamente in pista in ambito lavorativo e mantenere i figli sotto controllo in un ambiente sicuro.
L’ Alveare, ottimi risultati – “Per me l’ Alveare rappresenta la prima, unica, concreta possibilità di ricominciare la mia attività di professionista senza dovermi preoccupare, angosciare e sentire in colpa per aver lasciato mio figlio a qualcun altro, magari improvvisato, che devi avvertire per tempo perché altrimenti non è disponibile, che molte volte ti dà buca e che sta con tuo figlio ma non capisci bene cosa fa!” afferma una delle oltre dieci mamme che già stanno usufruendo de L’ Alveare. La logica su cui si fonda questo particolare tipo di coworking con annesso spazio adibito ai bambini è strutturalmente vincente. Come spiega la coordinatrice di L’Alveare, Serena Baldari, “Al momento le persone che hanno concretizzato il proprio interesse sono più di dieci. Da parte delle lavoratrici che sono anche mamme l’interesse è duplice, perché nell’ Alveare vedono un luogo dove poter realizzare le proprie aspirazioni lavorative senza sacrificare la famiglia. In una parola: il luogo dove la conciliazione è possibile”. Se pensiamo anche alle difficoltà dovute dai costi degli asili nido, palesate da recenti manifestazioni, e dalle difficoltà tempistiche degli spostamenti urbani (spesso gli orari non collimano con le esigenze lavorative) ecco che avere un luogo dove poter lavorare e al tempo stesso essere a poca distanza dal figlio diventa una strategia vincente ed apprezzata.
Mamme o lavoratrici? – Il problema è radicale. Di ieri la notizia che grandi colossi come Facebook e Apple hanno messo a disposizione delle proprie lavoratrici la possibilità di congelare gli ovuli e assicurarsi così il lavoro e la famiglia, avere un figlio in futuro. Da alcuni potrebbe essere intesa come una maggiore libertà per la donna e un servizio funzionale offerto dai colossi americani, da altri invece è intesa come una forte forma di coercizione che scopre ancor di più un nervo già ben esposto: la mancata fusione di lavoro e famiglia prevista per le donne. Le donne non risultano agevolate nella possibilità di avere figli e mantenere il lavoro: in Italia nel 2011 800mila madri hanno sostenuto di essere state licenziate e causa di una gravidanza. Ecco che L’ Alveare, come testimoniato anche dal bilancio fatto in pochi giorni di vita, rappresenta una valida strategia.
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