Knockout. Dall’America in arrivo una nuova tendenza con parola d’ordine violenza.
Dall’America in arrivo una nuova tendenza con parola d’ordine violenza. Un gioco, un passatempo serale tra amici, così sta prendendo piede anche in Italia il Knockout. Il “gioco” è molto semplice: stendi un passante sconosciuto e inconsapevole con un pugno, filma il tutto e mettilo in rete. Se ci riesci sei l’eroe della serata. Il numero di visualizzazioni, l’apprezzamento degli amici e quel senso di onnipotenza dato dall’aver fatto qualcosa fuori dagli schemi sono le componenti principali del gioco. La fascia d’età più colpita da questa nuova e dannosa tendenza comprende ragazzi tra i 15 e i 18 anni.
Come mai? L’adolescenza è un periodo di crisi e di profonde trasformazioni, un momento in cui si cerca di capire realmente chi si è e chi si vorrebbe essere ed è soprattutto la fase in cui l’accettazione e il consenso da parte del gruppo dei pari diventa perno della fiducia in sé. In un simile clima emotivo non stupisce che un gioco tanto violento ma tanto in voga possa prendere piede. “Se gli altri lo fanno devo e posso farlo anche io” questo è lo spirito, di contro i famosi “altri” penseranno che chi non lo fa è uno stupido. Questa è la linea di pensiero che determina la messa in atto di numerosi comportamenti a rischio: voglia di superare i limiti, di sconvolgere e di essere parte di un gruppo.
In Italia ancora nulla sul web, mentre in America spopolano in Internet numerosissimi video. Nonostante la mancanza di testimonianze video è certo che ormai da un paio di mesi anche da noi il Knockout è molto in voga, in particolare nel trasteverino da qualche tempo i residenti notano piccole gang di ragazzini ubriachi mettere in atto il “gioco” e c’è chi assicura di averli visti anche filmare le imprese. Non c’è modo di prevedere chi sarà il povero malcapitato, l’importante è che sia uno sconosciuto preso alla sprovvista e che con un colpo solo sia steso a terra. Ancora una volta tendenza fa rima con violenza.
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