My kingdom for a horse: Riccardo III nella personale ri-lettura di Michele Sinisi

My kingdom for a horse: Riccardo III nella personale ri-lettura di Michele Sinisi

in scena al teatro dell'orologio michele sinisi rilegge in una personale rilettura il riccardo III di william shakespeare

Michele Sinisi nell’affrontare un nuovo percorso personale privandosi dell’inseparabile Michele Santeramo con cui condivide la gestione del Teatro Minimo di Andria sceglie come materiale iniziale per mostrare tutta la sua irrefrenabile istrioneria, il pezzo bellissimo che apre il Riccardo III di William Shakespeare e su quel brano – per altro recitato in una perfetta pronuncia inglese – ci fa una serie di variazioni di stile, capovolgimenti rocamboleschi.  Sconfinando per altro fra corde comiche a cui il personaggio si presta fino a sfiorare la tragedia più pura. Ripete, accavalla le frasi, per poi ricominciare, caricandole di ulteriori significati. Un microfono che non funziona è il pretesto per ricominciare ogni volta daccapo. Traccia diagrammi, disegni e scritte su di un tavolo multifunzionale in acciaio che pare essere proprio adatto ad un mattatoio dove ad una ad una cadono le teste degli antagonisti che affollano il cervello malato di Riccardo. Tavolo rivoltato con violenza che dà origine anche un partitura musicale. Ma quello stesso tavolo diventa una sacra sindone su cui a mò di graffitaro con delle bombolette spray Riccardo/Michele dipinge l’immagine di Lady Anna, che però ha le sembianze di una Marylin ma che ricorda piuttosto un prigione di Michelangelo, quindi un ulteriore ambiguo significato. Insomma i significati ed i significanti si sovrappongono in una bella e dura prova d’attore. Cinquanta minuti posson bastare per raccontare tutta la parabola esistenziale e complicata di Riccardo Plantageneto in arte Riccardo III.

Michele-Sinisi-in-Riccardo-III

Ma è allo stesso modo uno spettacolo nocivo. Nocivo per la violenza profusa e che lo stesso attore fa su di se e sulla percezione dello spettatore. Nocivo per le esalazioni provocate dallo spray e dall’alcool che serve a cancellare di volta in volta i graffiti con cui  il mattatore Sinisi ci illustra  come un moderno cantastorie quell’ineffabile avventura. Nocivo come del resto è stato per l’umanità Riccardo III.

Lo spettacolo è sconsigliato a soggetti affetti da patologie respiratorie, difatti recita il foglietto distribuito in sala.

Ultima delle puntate di una quadrilogia shakespeariana dedicata ad una parte fondamentale della storia d’Inghilterra, che parte da Enrico IV fino ad arrivare alla sconfitta di Riccardo III, con la famosa guerra delle due rose.  Il famoso conflitto fra i Lancaster e i York.  In realtà tutta la tragedia è un esplorazione abbastanza approfondita e svariegata della malvagità umana e di tutte le sue sfumature. Shakespeare non si lascia influenzare dalle deformità fisiche di Riccardo, era basso gobbo e deforme, quanto piuttosto si lascia guidare in un percorso che oggi si direbbe analitico, si lascia sedurre dalla sete di potere ed insito desiderio di manipolazione della storia e dei propri consimili. La tragedia di per sé è una corsa al massacro, un lugubre e continuo eccidio di innocenti, un porre limiti sempre più estremi alla perfidia e cattiveria e la scena della seduzione da parte di Riccardo per Lady Anna proprio ai funerali del marito di quest’ultima, ucciso dallo stesso Riccardo anticipa di molto tutto il discorso della psicanalisi moderna.

Michele Sinisi quindi nello scegliere l’incipit del famosa tragedia, con la complicità drammaturgica di Francesco  M. Asselta e la collaborazione di Michele Santeramo, gli occorre poco spazio, fisico e temporale, per racchiudere i temi principali del racconto. Una sorta di bignami ad uso domestico dove diventano testo e racconto i significati estremi che in sovraggiunta si moltiplicano in un gioco di rimandi e ripetizioni.  Lo spettacolo/studio non ha bisogno quindi di orpelli scenografici si svolge con le luci di sala accese e spesso interferenze telefoniche con musica assordante diventavo per assurdo pause necessarie allo spettatore a veicolare la lettura personalissima dell’attore.

Debuttando a Pontedera quest’estate ora è in scena alla Sala Gasmann del Teatro dell’Orologio di Roma fino al 23 novembre, Michele Sinisi orgoglio pugliese, è anche nella terna dei finalisti come migliore attore protagonista per Il Guaritore proprio di Santeramo, per i premi Ubu 2014. Sarebbe una bellissima sorpresa se a vincerlo fosse proprio lui!

 

Mario Di Calo

 

 

 

RICCARDO III

di e con Michele Sinisi

scritto con Francesco M. Asselta

collaborazione alla scrittura di Michele Santeramo

produzione Fondazione Pontedera Teatro e Teatro Minimo

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