"Un racconto unico documentato da scatti che catturano la vera essenza dell'essere umano"così si è aperta il 14 dicembre al MACRO Roma la mostra antologica chiamata "Le vie del sacro"dedicata al grande fotoreporter Kazuyoshi Nomachi, che a soli 24 anni iniziò a viaggiare in giro per il mondo per catturare la bellezza e la sacralità dello spirito umano.
Kazuyoshi Nomachi – Le vie del sacro – “Un racconto unico documentato da scatti che catturano la vera essenza dell’essere umano”così si è aperta il 14 dicembre al MACRO Roma la mostra antologica chiamata “Le vie del sacro“dedicata al grande fotoreporter Kazuyoshi Nomachi, che a soli 24 anni iniziò a viaggiare in giro per il mondo per catturare la bellezza e la sacralità dello spirito umano.
Kazuyoshi Nomachi – Le vie del sacro – Il giovane Kazuyoshi Nomachi studiava per diventare un fotografo, ma non credeva che lo sarebbe stato per tutta la vita. Sin dal primo viaggio verso il nord Africa, precisamente verso il deserto del Sahara, fu colpito dalle terre sconfinate e dal vuoto assoluto che sentiva in quei luoghi, lontani dalla modernità. Ne rimane talmente affascinato da decicarci la sua vita e la sua professionalità artistica. Nomachi inizia a viaggiare per trarre i segreti della vera esistenza che lo porteranno ad affrontare il tema più importante dell’esistenza umana: la sacralità. Questo concetto basilare, lo porterà a viaggiare nelle parti più estreme e selvagge della terra, raccontando attraverso le sue foto, un percorso umano e spirituale durato 40 anni. La mostra è decisamente un percorso da vivere per esplorare il mondo con gli occhi di Nomachi.
Kazuyoshi Nomachi – Le vie del sacro – Il fotoreporter racconta di una passione lunga 40 anni e la mostra vuole raccontare di come un uomo può spingersi oltre ogni limite, catturando momenti ed istanti senza tempo. Nelle sue fantastiche esperienze Kazuyoshi Nomachi, si è immerso in diverse culture e ambienti ostili. Il percorso ben articolato, si svolge in un constesto esotico tra una struttura di legno, che accompagna nel migliore dei modi i visitatori dentro un viaggio nel mondo estremo. La mostra presenta 200 scatti divisi in 7 sezioni, tra il deserto Africano del Sahara che Nomachi descrive nei suoi appunti di viaggio”tornandoci ripetutamente ho sentito più volte di aver percepito la sua vera natura, quasi visibile, quasi fosse nascosta dietro un velo“. E ancora alla scoperta dell’immenso Nilo, che esplorò in vari viaggi, descrivendolo nella sua maestosità. Dopo l’esperienza sahariana Nomachi sposta la sua attenzione verso le vette dell’Himalaya, passando attraverso le montagne misteriose dell’Asia. Un viaggio che lo porterà a credere sempre di più alla sacralità di luoghi sperduti. Le vie del sacro si perdono dalla Cina Occidentale fino in Tibet dove Nomachi approfondisce il tema della spiritualità buddista, spingendosi verso le rive del sacro Gange, culla della religione indù. La sua ricerca lo porterà a viaggiare per l’Arabia Saudita e a dedicarsi alla cultura dell’Islam, fotografando i pellegrinaggi della Mecca e di Medina. E poi ancora verso gli altopiani Andini tra il Perù e la Bolivia, tra il cattolicesimo e le remote civiltà Inca. Nomachi ci farà vivere con le sue fotografie un viaggio inaspettato tra l’Africa Sahariana, l’Asia, la Cina Occidentale, l’Arabia Saudita, il sud America tra le Ande e il Perù. Kazuyoshi Nomachi ha vinto premi tra cui lo Anual Award of the phopographic Society of Japan nel 1990 – 1997 e la Medal of Honor with purple Ribon nel 2009. La mostra Le vie del sacro è un’esperienza unica perché Nomachi ha focalizzato la sua ricerca su culture e popolazioni che vivono la vita in condizioni estreme senza perdere la loro identità e tradizione culturale. Il percorso si svolge al Centro di Produzione Culturale La Pelanda, all’interno del MACRO di Testaccio di Roma fino al 4 Maggio 2014. La mostra è promossa dall’assessorato alla Cultura Creativa e promozione artistica di Roma capitale, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Civita, Canon, Crevis e dalla fondazione Italia – Giappone.
La mostra del fotografo giapponese è a Roma,
La Pelanda – Centro di produzione culturale
Piazza Orazio Giustiniani, 4
fino al 4 maggio 2014
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