Isabella Santacroce: Supernova è il nuovo romanzo

Supernova di Isabella Santacroce – Lo scorso 10 febbraio è uscito Supernova, edizione Mondadori,  l’undicesimo libro della scrittrice Isabella Santacroce, a tre anni di distanza da Amorino, che concludeva la trilogia di Desdemona Undicesima. In Supernova la scrittrice dà voce ai sogni di una ragazzina risucchiata in un giro di prostituzione minorile. La Santacroce ha scritto un romanzo coraggioso e struggente, che trova parole potenti per raccontare una complessa e dura storia di  un mondo terribile come quello della prostituzione minorile. Perché la scrittrice di Riccione ha scelto come titolo Supernova? Supernova è una stella luminosissima, così come sono luminosi e innocenti i giovani protagonisti del romanzo, Dorothy e i suoi amici Divina e Thomas. Dorothy, Divina e Thomas si ritrovano in un mondo di adulti che, con le loro perversioni, finiranno per spegnere quella luce di speranza.

La trama – Siamo a Milano. Dorothy è una ragazza di sedici anni nata per sbaglio da una madre mai cresciuta, o cresciuta troppo in fretta, con la quale non ha mai avuto un rapporto, una carezza, un dialogo che andasse al di là di una fiaba ripetuta all’infinito, q Il mago di Oz. Dorothy ci racconta la sua vita, in prima persona, e quella dei suoi amici Divna e Thomas, la purezza dei sogni di adolescenti che vengono sbranati dal mondo adulto, dal suo marcio e dalle sue perversioni. E il tentativo, disperato, di continuare a brillare come stelle, un pennarello in mano, il mondo visto da un balcone con le gambe penzoloni.

Chi è Isabella Santacroce – Isabella Santacroce ha esordito come scrittrice a metà degli anni Novanta, con la pubblicazione di Fluo, primo libro della Trilogia dello spavento, di cui seguiranno Destroy e Luminal. Destroy diventa un caso letterario in Italia e il nome della Santacroce è accostato al gruppo dei Giovani Cannibali. Insieme ad Ammaniti, Brizzi, Nove, ha creato un movimento filosofico-letterario, il Nevroromaticismo, che ha come campo di indagine l’inquietudine dell’esistenza. La Santacroce sa coinvolgere il lettore in modo magnetico, ha un vero e proprio dono dono della scrittura, perché sa usare le parole e riesce a giocarci con estrema semplicità.