Female World ha intervistato il fotografo Livio Moiana.
Livio Moiana, nato nel 1969 a Como, lavora come fotografo pubblicitario e ritrattista dal 1991. Ha recentemente esposto alla Fondazione Matalon, a Milano, le foto di Shapes (of freedom), una serie di scatti in bianco e nero che ritraggono corpi nudi.
Female World lo ha contattato per una breve intervista.
Cos’è per lei la fotografia e come si è avvicinato a questa forma d’arte?
“La fotografia per me è scoprire, conoscere, imparare e vivere la libertà. Creare foto è come andare alla ricerca di tesori che esistono ma che sono ancora nascosti. Mi sono avvicinato alla fotografia dopo aver terminato il Liceo Scientifico. Mi affascinava l’idea di viaggiare, conoscere persone e culture di altre nazioni, il poter fare un lavoro che mi tenesse sempre vivo dentro. Quello del fotografo è un lavoro e un mondo, comunque difficile, in cui devi continuamente metterti in discussione e in gioco. Non ci sono mai certezze ma forse questo è anche un aspetto positivo”.
C’è uno studio dietro Shapes (of freedom)? Come è arrivato a questo progetto?
“E’ un progetto nato dalla voglia di esprimere quello che sentivo dentro senza badare a vincoli di alcun tipo. Anche per questo “Shapes (of freedom)”. La libertà è uno dei valori più importanti. Anche nel creare o nel guardare. In Shapes (of freedom) c’è uno studio enorme che cerca di ridurre al minimo il fattore legato all’improvvisazione“.
Che riscontro ha avuto dalla mostra a Fondazione Matalon?
“Ottimo e devo ringraziare la Fondazione Luciana Matalon e il direttore Nello Taietti che nell’ospitare e curare una mostra mettono davvero il cuore. Poter esporre in una location così importante ha dato una luce diversa alle mie foto”.
Perché ha scelto di raffigurare dei nudi? Cosa le trasmette in più un corpo privo di ‘vincoli’?
“Il nudo è la forma più pura del nostro corpo e in un certo senso anche della nostra anima. Un corpo svestito è incondizionato nella sua essenza. E’ libero e non usa barriere difensive. Il nudo va rispettato. Non deve spaventare né offendere“.
Perché l’assenza di volti? Rappresenta forse una volontà di sottolineare l’espressività del corpo?
“Il volto riconduce ad una persona, ad un vissuto e ad una storia personale. Linee del corpo senza volto sono libere di essere vissute ed interpretate con la più totale libertà dai condizionamenti. Inoltre bianco e nero e nudo lasciano più spazio all’immaginazione, alla fantasia“.
La presenza della donna nell’arte è costante e ritorna con diverse sfumature a seconda delle epoche. Cosa ne pensa? Cosa vuole esprimere con il corpo femminile nelle sue fotografie?
“Il corpo femminile è armonia pura e non solo quando negli stereotipi si pensa a quello “perfetto”. Ogni persona ha la bellezza in sè. Solo che a volte non ci si accorge che c’è”.
Cosa cerca in un soggetto?
“La voglia di dare il massimo per essere in una mia foto. Posare è estremamente faticoso. Davvero molto. La motivazione conta tantissimo. Non basta essere belle/i. Ci vuole grinta e voglia di sacrificio. Si deve lavorare come in una squadra. Ognuno deve cercare di dare il massimo. Spesso scelgo le modelle/i anche in base alla personalità. Può sembrare che in foto così non conti e invece conta tantissimo“.
Progetti futuri? Pensa di continuare col bianco e nero?
“Ho un paio di idee ma devo valutare ancora bene un po’ di aspetti. Sicuramente cercherò di sperimentare qualcosa di nuovo. Sì penso di continuare col bianco e nero. Lo adoro“.
Female World ringrazia Livio Moiana per la disponibilità e gli augura in bocca al lupo per i suoi lavori futuri.
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