Intersessualità: la Germania adotta il terzo genere

Intersessualità: la Germania adotta il terzo genere

Intersessualità: la Germania sarà il primo paese europeo ad adottare il terzo giovane. Da domani i bambini potranno essere registrati all'anagrafe come neutri

Il terzo genereIntersessualità: la Germania sarà il primo paese d’Europa ad adottare il terzo genere. Da domani i bambini “intersessuali” potranno essere registrati all’anagrafe come neutri, anziché subire interventi chirurgici agli organi sessuali in tenera età. Il Guardian spiega: “In Germania i transessuali sono già stati riconosciuti dalla legge, mentre gli intersessuali, cioè gli individui che nascono con organi genitali maschili e femminili, finora erano stati forzati a scegliere d’identificarsi con uno dei due sessi”. Un bambino su 5000 presenta infatti organi genitali ambigui, sottraendosi alla divisione binaria del genere sessuale. Una sottrazione che da sempre era stata corretta mediante interventi chirurgici affinché il bambino sottostasse alla tradizionale idea di genere. Da domani sarà il futuro adulto a decidere chi volere essere: uomo, donna o indeterminato.

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Una battaglia acerba– Le battaglie degli attivisti contro la discriminazione dell’intersessualità hanno ottenuto un primo risultato che è tuttavia ancora molto acerbo: la vita sociale è infatti costruita intorno alla separazione dei due generi. I bagni, i grembiuli alle scuole materne, il costo della discoteca, eccetera, eccetera. L’indeterminatezza dell’intersessuale si scontra ogni giorno con le categorie del mondo e forse l’accertamento all’anagrafe del terzo genere è ancora un atto troppo formale. Bisogna però riconoscere che è un primo grande passo di libertà della propria determinazione. La legge concede ai genitori di bambini intersessuali di affrontare la questione dell’identità sessuale del figlio senza pressioni, questione che prima spesso veniva nascosta e offuscata da interventi chirurgici invasivi.

Le sindromi– L’intersessualità è da tempo al centro degli studi medici. Sembra che in parte sia legato ai cosiddetti “disturbatori endocrini”, sostanze chimiche presenti nei cibi industriali e negli inquinanti. La variazione sessuale più frequente è quella surreno-genitale: bambine con il clitoride ingrossato che somiglia alla forme di un pene. C’è poi la sindrome di Morris che colpisce bambini geneticamente maschi, ma che hanno il corpo femminile in apparenza: solo nella pubertà si scopre che hanno i testicoli interni. Un’altra variazione nei maschi è il “pene ipsospadico”, malformato e poco sviluppato in persone geneticamente maschi. In Italia sono state tante nel passato le mutilazioni genitali, che si perpetuano ancora oggi. Lorenzo Santoro, nato nel 1984, è stato il primo italiano intersessuale a raccontare la sua storia: “I miei genitori hanno fatto decidere a me quando e se operarmi, e questo è stato positivo: ma i medici non mi hanno informato adeguatamente su tutti i passaggi, ho vissuto i ricoveri come qualcosa di alienante e invasivo. Mi ci sono voluti anni di analisi per riprendermi dopo l’operazione, e oggi vivo la mia storia di intersessualità come un arricchimento. Rimuovendo il seno so di non aver eliminato totalmente la mia parte femminile, che resta un elemento della mia formazione

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    […] quali i pareri della società sono decisamente discordanti. Innanzitutto si potrebbe parlare di identità di genere, tema sufficientemente discusso, e la relazione con il mondo dei bambini rischia di complicare le […]