InstaBreast: negli Stati Uniti arriva il seno “usa e getta”

InstaBreast, il seno istantaneo che dura 24 ore – Sei invitata ad un party e vorresti indossare un vestito mozzafiato dalla generosa scollatura ma il tuo seno è troppo piccolo? Se vivi negli Stati Uniti, il tuo problema potrebbe essere risolto grazie ad una nuova invenzione: si tratta di InstaBreast, il seno istantaneo “usa e getta”. L’inventore di InstaBreast è il dottor Norman Rowe, un chirurgo statunitense. Qualsiasi donna, entrando nel suo studio medico, può passare dall’avere una prima di reggiseno ad una terza di reggiseno. In quanto tempo? In solo un’ora, attraverso delle semplici iniezioni sottocutanee.

Pochi effetti collaterali rispetto alla mastoplastica – Il dottor Rowe non ha voluto rivelare la composizione del suo farmaco, ma ha rassicurato le sue pazienti che si tratta di un composto farmaceutico già ampiamente utilizzato in medicina, anche se per altri scopi. Probabilmente il composto usato per InstaBreast è costituito da una soluzione salina, arricchita dal misterioso additivo che permetterebbe di modellare il proprio seno a seconda dell’effetto desiderato. Gli effetti collaterali di InstaBreast sembrano essere pochi, sopratutto se paragonati agli effetti di un’invasiva chirurgia plastica: un leggero bruciore e qualche ematoma localizzato nella zona trattata. Molte donne sognano di avere un seno più grande senza ricorrere alla chirurgia plastica, sopratutto in alcune occasioni particolari. Infatti l‘effetto di InstaBreast è temporaneo, la magia di un seno prosperoso è destinata a svanire nel giro di 24 ore, diversamente dalla durata di una mastoplastica. Inoltre il costo per il seno “usa e getta” non è effimero: servono infatti 2500 dollari per ottenere una terza di seno. 

Piacersi per come si è o piacersi per come si appare? – Resta da chiedersi: l’InstaBreast risolve il problema femminile di fondo, quello di non riuscire a piacersi per come si è? In una società in cui tutto gravita intorno all’apparenza, la bellezza femminile “perfetta” torna ad essere, ancora una volta, lo strumento necessario per attirare il consenso altrui. Peccato si tratti sempre di una bellezza effimera, fittizia, artificiale, una bellezza che alla fine non lascia tracce al suo passaggio, destinata a svanire appena ci si allontana dai riflettori. Purtroppo le donne sono sempre le vittime, forse inconsapevoli o forse solo distratte, di una schiavitù che le costringe a modificare la propria immagine per assecondare i dettami di una società che sembra apprezzare soltanto una bellezza “standard”.