Insegnante tira un banco contro l'alunna a Macerata.
Insegnate tira un banco verso un’alunna – Tolentino, Macerata: un insegnante tira un banco contro un’alunna di seconda media. Il colpo inferto sarebbe stato talmente forte che la ragazza è finita all’ospedale con alcune costole fratturate e una distorsione al braccio. L’insegnante di lingua straniera è stato immediatamente denunciato dalla madre della ragazza e i carabinieri hanno già avviato un’indagine riguardo le cause ancora poco chiare del gesto. Per il momento si pensa che probabilmente il professore ha interpretato il comportamento dell’alunna come ostile, si è alzato dalla cattedra, ha raggiunto la studentessa e ha spinto il banco verso di lei, mandandola all’ospedale. I medici che hanno visitato la ragazza, che è già stata dimessa dall’ospedale, sostengono che debba stare al riposo per un mese.
I provvedimenti del dirigente – Non si spiega per quale motivo il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Lucatelli non si sia ancora espresso né abbia preso provvedimenti riguardo l’avvenimento dell’alunna con due costole fratturate a causa del gesto di un insegnante. Secondo i racconti degli alunni presenti a lezione, il professore avrebbe immobilizzato le braccia dell’alunna provocandole, oltre alle costole fratturate, anche una ferita al seno.
Avvenimenti sui banchi di scuola – Recentemente è accaduta un’altra tragedia sui banchi di scuola, questa volta a causa di alcuni alunni: è stato scoperto, solo dopo parecchi mesi, che un’adolescente venisse stuprata dai compagni di classe; l’accaduto veniva sistematicamente filmato e fotografato. I compagni di classe minacciavano di mostrare le foto e i filmati ai genitori e agli insegnati se la ragazza avesse raccontato l’accaduto (leggi qui per sapere di più). Accade invece, quando i temi di religione e di educazione si incontrano, che possano nascere attriti: è recente il dibattito sul divieto o la libertà di indossare sui banchi di scuola il hijab, velo indossato dalle donne musulmane. In Russia e in Francia è vietato, mentre in Italia il dibattito è ancora aperto (leggi qui per informarti).
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