Inquinamento delle spiagge: l’assedio di plastica e rifiuti

Inquinamento delle spiagge: l’assedio di plastica e rifiuti

Mare Nostrum – In Italia, la penisola protesa nel Mediterraneo, l’ inquinamento delle spiagge è in aumento e i dati raccolti da Legambiente sono dramm

Mare Nostrum – In Italia, la penisola protesa nel Mediterraneo, l’ inquinamento delle spiagge è in aumento e i dati raccolti da Legambiente sono drammatici. Mare nostrum sì, e l’ inquinamento delle spiagge anche. Le nostre spiagge oltre alla sabbia finissima offrono al turista anche rifiuti plastici, bottiglie e contenitori per un ragguardevole 65%. La lista dei materiali inquinanti non finisce qui e si mostra lunga e ben assortita: il 7% è dovuto ai mozziconi delle sigarette, il 6% a metalli, il 5% da sanitari e il 4% e 3% dell’ inquinamento delle spiagge su cui è stata fatta l’indagine, è dovuto a materiali di costruzione e vetro. Tutto questo ha pesanti riscontri sull’ambiente e sulla salute umana. Ma se a questo non si vuol dare importanza pensiamo allora all’economia: il turista non sarà felice di trovare litorali sporchi e inquinati.

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Dati americani – Un recente rapporto stilato in america dalla Natural Resources Defense Council (NRDC) ha confermato il trend degli ultimi anni per quanto riguarda l’ inquinamento delle spiagge e di mari e laghi. Continuando a di questo passo la parabola sulla quale stiamo tutti già discendendo, purtroppo senza che molti se ne rendano conto davvero, porterà inevitabilmente ad avvelenare il pianeta in modo devastante. In futuro, probabilmente, andranno per la maggiore i castelli di plastica piuttosto che di sabbia. I numeri parlano chiaro: le spiagge più inquinate negli States sono quelle dei Grandi Laghi e del New England; ci sono 17 litorali che sono stati definiti “recidivi”che hanno violato lo standard in oltre il 25% dei campioni.

Cause e speranze – L’ inquinamento delle spiagge è strettamente collegato all’inquinamento di mari e oceani. Escludendo i mozziconi di sigarette e altri materiali che sono “abbandonati” sulla spiaggia direttamente dall’uomo, gran parte dei materiali plastici sono depositati sulle spiagge dal mare. Afferma l’NRDC: “stiamo trattando gli oceani come un bidone della spazzatura. L’80% dei rifiuti marini nasce sulla terra e in gran parte è costituito da plastica. La plastica presente in tutti gli oceani e mari sarebbe in grado di ricoprire una superficie di terra grande quanto il Texas”. I materiali plastici non nascono nel mare, né sono gli oceani il loro habitat naturale di riproduzione. L’uomo consuma e getta noncurante del futuro proprio e degli altri esseri viventi. Un modo per contrastare l’ inquinamento delle spiagge e, a monte, dei mari c’è: “dobbiamo tutti fare la nostra parte equa per fermare l’inquinamento di plastica: l’uomo deve riciclare non produrre rifiuti su rifiuti; i produttori di singoli imballaggi devono fare la loro parte. Occorre produrre imballaggi ecocompatibili, facilmente smaltibili e fare in modo che non finiscano nel mare” afferma la NRDC.

 

COMMENTI

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    […] alla questione dei rifiuti in città e alle difficoltà di smaltimento, presenta gravi problemi di inquinamento delle spiagge. Secondo un’analisi di Legambiente, il problema si sta aggravando e la quantità di sporcizia […]

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    […] legato alla presenza di plastica che inquina l’ambiente e basta riportare l’esempio del mare per renderci conto che abbiamo già raggiunto e superato una soglia limite. La bioplastica sarebbe […]