Incidente Roma: l’esempio della madre rom

Incidente Roma: l’esempio della madre rom

"Hanno sbagliato ed è giusto che paghino"

Rom e illegalità – Da giorni si parla del tragico incidente avvenuto a Roma causato da due ragazzi di etnia rom (arrestati alcuni giorni fa) e costato la vita ad una donna filippina. Il caso ha scosso l’opinione pubblica per numerose ragioni; prima di tutto perché ha ridato fuoco all’odio “sotterraneo” che da sempre serpeggia contro i rom. Ma c’è un elemento importante ed inaspettato che questa tragica vicenda ha messo in luce: essere rom non fa ‘rima’, per forza e soltanto, con illegalità. E questo l’ha dimostrato Sefica Halilovic, la madre rom che ha aiutato la polizia ad arrestare i suoi due figli, accusati di omicidio volontario. Da sempre siamo abituati ad abbinare la parola rom con la parola illegalità. Questo perché la sussistenza e l’economia delle popolazioni rom si fondano su alcune attività illecite, fra cui l’accattonaggio, il furto e la chiromanzia. In realtà il ventaglio dei mestieri esercitati dai rom è molto più ampio ed è determinato dal loro adattamento e dal tipo di società ospitante: dai lavori artigianali (lavorazione dei metalli, fabbricazione di cesti in vimini, oggetti in legno) alle attività commerciali (vendita ambulante, commercio dei cavalli) alla musica e danza, allo spettacolo viaggiante.

incidente roma

arrestati i rom dell’incidente a Roma

Parla la madre rom che ha fatto arrestare i figli –Ogni notte uscivo dal campo urlando i loro nomi, fino a domenica, quando li ho visti dopo giorni e gli ho detto: avete sbagliato! Chiedete perdono e consegnatevi. Il giorno dell’arresto urlavo: ‘Venite figli miei, non abbiate paura. Consegnatevi‘. Loro sono usciti singhiozzando, e sono intervenuti i poliziotti […]. Avevo il timore che ai miei ragazzi potesse accadere qualcosa di brutto. Si era creato un clima terribile…ma i poliziotti sono stati bravissimi“. Queste sono state le parole di Sefica Halilovic, in un’intervista a La Repubblica, riguardanti il momento del fermo, che non sarebbe stato possibile senza il suo aiuto.

“Hanno sbagliato e dovranno pagare” – La madre dei fratelli rom di 17 e 19 anni ha infatti dato loro un appuntamento per farsi trovare dalla polizia. “Gli ho indicato il luogo dove si sarebbero dovuti far trovare, un terreno vicino al campo, la mattina seguente. Loro mi hanno dato la loro parola. La mattina alle sei e mezza – prosegue la madre – mia consuocera ha chiamato gli avvocati Antonio e Carola Gugliotta affinché avvisassero la polizia“. Al campo rom sull’Aurelia, anche la sorella dei due arrestati chiede più volte perdono, ma dice anche: “I miei fratelli hanno sbagliato ed ora è giusto che paghino“.

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