Il tifone Haiyan e le conseguenze
Cronaca di un ecatombe – Le parole dei sopravvissuti descrivono un disastro inenarrabile, quasi non riescono a rendere la cifra della catastrofe. Ora che il tifone si sta spostando, lasciando dietro di se il lutto e il panico di una popolazione in ginocchio, lo scenario che viene a presentarsi è quello di una vera e propria ecatombe. Oramai hanno fatto il giro del mondo le parole che Jenny Chu, una studentessa superstite, ha rivolto alla Reuters: i sopravvissuti camminano come zombie in cerca di cibo. Pare infatti che siano stati documentati degli scontri, anche armati, tra i superstiti per le derrate alimentari rimaste, una corsa per accaparrarsi il poco cibo disponibile. Le condizioni di chi è sopravvissuto sono precarie. I campi coltivati sono sommersi da metri di acqua. Manca l’elettricità, i farmaci, le strutture mediche sono state rase al suolo dalla violenza del tifone. Critica la situazione per i centinaia di feriti, che si ritrovano senza cure mediche adeguate e senza la possibilità di trasferirsi a causa della disastrata situazione delle vie di comunicazione.
Numeri del disastro – Lo sconcerto nelle parole del Ministro dell’Interno Manuel Roxas rendono con efficacia la sensazione di annientamento che si trova a vivere il popolo filippino, non nuovo a cataclismi importanti : Nessuna struttura è rimasta in piedi fino a un chilometro all’interno. Non so descrivere quello che ho visto, è orribile.Il bilancio delle vittime secondo le stime ufficiali è di 10mila morti, 4 milioni i feriti o sfollati di cui quasi la metà riguarda la popolazione sotto i 18 anni. Giacomo Guerrera, presidente dell’Unicef Italia apre la raccolta fondi e parla di milioni di bambini che necessitano immediati aiuti medici.Si mobilita anche L’Onu che si prepara a inviare rifornimenti nella zona maggiormente colpita, quella di Leyte. Con un comunicato del dicastero caritativo Papa Francesco annuncia il contributo di 150mila dollari da parte del Consiglio Pontificio. Il governo italiano esprime la sua solidarietà alla numerosa comunità filippina presente sul territorio italiano. Roscigno, l’ambasciatore italiano delle Filippine avverte : Ci sono alcuni connazionali di cui non abbiamo ancora notizie e non riusiamo a contattare. Della probabile presenza di italiani nelle zone colpite se ne sta occupando l’unità di crisi della Farnesina, la verifica però è resa difficile dall’assenza di comunicazione diretta con il paese, che ha vissuto giorni di quasi totale isolamento.
Haiyan si sposta – il tifone perde forza nel suo incedere. Ha raggiunto il Vietnam e ora punta alla Cina del Sud. Ora appare poco più di una tempesta tropicale, il vento soffia a 120 chilometri orari, contro i 300 chilometri orari che si sono abbattuti sulle Filippine.Nonostante si stia placando, la sua forza cieca non risparmia. Nel sud della Cina i morti sono 4, i dispersi sono decine e in aumento. Per ora la Cina chiude le scuole e ha evacuato 600mila persone, nell’ipotesi che Haiyan si rivolga verso l’entroterra.
Miracoli – Gli scenari che arrivano in occidente da video e testimonianze sono disarmanti. Le onde alte 6 metri hanno distrutto ogni cosa, hanno portato con se chili e chili di detriti di ogni tipo che si ammassano ora su strade, case divelte, macchine rovesciate. Nulla ha più il senso e la funzione di prima, gli oggetti distrutti perdono il loro scopo e diventano anch’essi cumuli di rifiuti. Centinaia di corpi rimasti scomposti accanto alle macerie o organizzati in fila con fatica dai sopravvissuti.Il villaggio di Tacloban è esattamente cosi ora. Eppure in uno di quelli che una volta era un edificio e che ora consta solo in tavole di legno e macerie indistinguibili, Emily Ortega, una ragazza 21enne, ha dato alla luce il suo bambino. Ad aiutarla un medico militare.Il miracolo della vita.
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