“ Il sole negli occhi ”: lo sguardo di Pupi Avati sulla migrazione

“ Il sole negli occhi ”: lo sguardo di Pupi Avati sulla migrazione

Un film doloroso su una storia terribile

Il film – Pupi Avati ha deciso di affrontare un tema così caldo come quello della migrazione. L’Italia è un paese che giornalmente si trova ad affrontare la realtà drammatica dell’immigrazione: solo poche ore fa un altro barcone è affondato al largo della Libia e il numero dei sopravvissuti non è alto. Il film per la tv “ Il sole negli occhi ”, che andrà in onda nella prossima stagione, indaga proprio il tema della migrazione; la vicenda è affrontata seguendo le vicende che legano un bambino siriano arrivato a Lampedusa e il suo tentativo di giungere sino in Germania. Sarà una donna, Laura Morante, ad aiutare il bambino, interpretato da Amor Faidi, a ricongiungersi ai suoi fratelli in Germania. Trattare il tema e presentarlo filtrandolo con gli occhi di un bambino certamente giocherà un ruolo chiave nella sensibilizzazione del pubblico e nell’innescare quel senso profondo di compassione; compassione nell’intima accezione: “soffro con te”.

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Lo sguardo di Pupi Avati –È un film doloroso su una storia terribile. Io sono disgustato dai modi in cui viene affrontata quotidianamente questa tragedia del Mediterraneo che avviene al largo della Sicilia” queste le parole di Pupi Avati che ha ultimato a Berlino le riprese di “ Il sole negli occhi ”. La scelta di girare le riprese a Berlino è stata dettata a Pupi Avati da ricerche fatte in materia di migrazione: chi arriva in Italia, infatti, ha come obiettivo quello di “salire” sino a giungere il più a Nord possibile, possibilmente in Germania. La Germania, infatti, ha leggi che sono in grado di proteggere e garantire di più dal punto di vista sociale gli immigrati. Le parole di Avati intervistato dall’ANSA testimoniano perfettamente l’idea del regista che sta alla base de “ Il sole negli occhi ”; afferma il regista: ”questi esseri umani devono essere visti come singoli. Non sono una massa: non sono 800-1000. Sono tutti uno”.

Italia e migrazione – La realtà presentata da “ Il sole negli occhi ” è quella quotidiana. La realtà drammatica vissuta da chi rischia la vita per tentare di dare alla propria Vita una nuova possibilità, una nuova speranza. L’atteggiamento che spesso, troppo spesso, viene eretto come un muro nei confronti dei migranti è quello della “paura”, dell’odio, della discriminazione; si inneggia al “farli tornare a casa loro” o al “rubano, violentano le nostre donne, ci prendono il lavoro”. L’italiano ha dimenticato evidentemente il proprio passato da migrante. Ha scordato i viaggi oltreoceano compiuti dai propri predecessori che, alla volta dell’America, speravano in un futuro migliore da offrire alle proprie famiglie rimaste in Italia. L’Altro si teme, si esclude e si razzializza: questa è la tendenza dominante. Allora vengono in mente le parole di Pap Khouma, scrittore senegalese immigrato in Italia anni fa e direttore di El Ghibli, tratte da un’intervista di Graziella Parati: “io non temo di confrontarmi con altre culture – afferma Khouma – perchè se uno è aperto è disposto a prendere e dare. Nell’interscambio tra dare e ricevere cultura, uno si trasforma“.

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