Felicità: il suo segreto non è quello che pensiamo

Felicità: il suo segreto non è quello che pensiamo

Il segreto della felicità e del successo non è quello che pensiamo. Cosa significa parlare di self-deception

Mentire a se stessiFelicità: il suo segreto non sta dove pensiamo. Nietzsche diceva: “I visionari mentono a se stessi, i bugiardi solo agli altri.”. Platone invece: “Quelli che raccontano storie governano la società.”. Queste due intuizioni dicono molto a proposito dell’influenza che l‘arte di mentire a se stessi ha sulle nostre vite e, soprattutto, sui nostri risultati. La realizzazione di questo enunciato è proprio davanti ai nostri occhi: nella grande macchina che è il marketing moderno o nell’influenza che hanno le propagande dei politici. Insomma, il segreto della felicità potrebbe nascondersi dietro qualcosa di inaspettato.

pinocchio

 

Robert Gur e Harold Sackeim– Una puntata su RadioLab’s del 2008, “Mentire a se stessi”, analizzava la confusione intorno al concetto appunto di “self-deception”, tornando agli anni ’70 quando gli psichiatri Robert Gur e Harold Sackeim realizzarono un test di domande imbarazzanti volte a dimostrare le bugie che diciamo a noi stessi. Rispondendo a queste domande, le persone erano forzate a mentire a se stesse e quando riascoltavano la registrazione della loro voce non si riconoscevano. Questo in realtà prediceva come queste persone fossero nella loro vita. Infatti il segreto della felicità e della realizzazione, molte volte, sta nella nostra capacità di mentire a noi stessi.

 

Il segreto della felicità– Il test si collegava ad una precisa idea: i “self-deceivers” realizzavano molto meglio le cose della loro vita, specialmente nello sport. La psicologa Joanna Starek in uno studio del 1991 analizzava come nei nuotatori professionisti, l’arte di mentire a se stessi portava a vincere più volte, sottolineando come essa coincida con una sorta di narcisismo aggressivo che ha la funzione di avvicinarti idealmente alla meta. Al di fuori degli sport, Noam Chomsky e Robert Trivers analizzano come la menzogna istituzionalizzata sia diventata la norma nella società contemporanea. Mentire a se stessi è più prevalente tra le classi educate e più vicine al potere e porta le stesse ad avvicinarvisi sempre di più, a dimostrazione di quanto l’atteggiamento influenzi l’andamento delle nostre vite. Mentire a se stessi gioca un ruolo chiaro nella storie umane. Personali, politiche, economiche. Ma, soprattutto, mentire a se stessi implica, insieme ad un maggior successo, una maggiore felicità. Le persone più brave a farlo saranno quelle più felici. Probabilmente perché rifiutando e non vedendo i limiti oggettivi, sono capaci effettivamente di superarli.

 

 

 

 

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