Il piacere di D’Annunzio: il ritratto di Elena Muti, femme fatale

Il piacere di D’Annunzio: il ritratto di Elena Muti, femme fatale

Il piacere di D'Annunzio: il ritratto di Elena Muti, femme fatale, che seduce l'uomo col suo fare voluttuoso e carnale.

Il piacere, l’Estetismo di D’Annunzio – Il piacere di D’Annunzio segna la fine di una corrente letteraria, quella del Naturalismo, e l’inizio di un’altra, l’Estetismo, continuazione della precedente. Nel personaggio di Andrea Sperelli, D’Annunzio riflette il culto dell’arte, la ricerca del bello e del prezioso, il disprezzo per la volgarità borghese, il distacco da ogni convenzione etica. Ma allo stesso tempo, il suo personaggio si svuota di forza morale e di volontà, per la sua “anima camaleontica, mutabile, fluida, virtuale” che lo rende un eroe decadente preannunciante i tratti dell’inettitudine novecentesca.

il piacere

Elena Muti, femme fatale – Il gusto esteta di Andrea Sperelli trova il suo apice nella figura di Elena Muti, voluttuosa e sensuale, elegante e passionale, che incarna il topos della femme fatale. D’Annunzio stesso è profondamente rapito dalla donna da lui creata e dalla sua viziosa bellezza, la cui immagine è resa al lettore grazie alle parole piene d’ardente lussuria: “…aveva la voce così insinuante che quasi dava la sensazione d’una carezza carnale; e aveva quello sguardo involontariamente amoroso e voluttuoso che turba tutti gli uomini e ne accende d’improvviso la brama”. Elena seduce il suo amante fino al punto da farlo pendere dalle sue labbra, dal suo sguardo, dai suoi desideri.

Il ritratto di Elena Muti – Elena Muti rappresenta oggi la figura della donna emancipata, seduttrice, priva di religiosità e di pudore, ammaliatrice di uomini e simbolo di rovina. Nella società odierna diviene sempre più coltivato l’erotismo che, insieme all’arte della seduzione, costituisce per molti la via più semplice per ottener ciò che si vuole. Contrapposta già ne Il piacere alla pura e spirituale Maria Ferres, il carattere voluttuoso della donna viene messo alla prova dall’altra tipologia femminile, colta e intelligente, amante della famiglia e della religiosità. La capacità di Elena di ordire la trama a suo piacimento grazie al suo fare inebriante e carnale la rende artefice della perdizione dell’uomo, Andrea Sperelli, che non ha la forza per intraprendere il cammino di elevazione spirituale, rappresentato da Maria Ferres.

elena muti

Ne’ baci di Elena era, in verità, per l’amato, l’elisir sublimissimo. Di tutte le mescolanze carnali quella pareva loro la più completa, la più appagante. Tanto era la congiunzione perfetta, che l’una forma sembrava il natural completamento dell’altra”.

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