La giovane designer Ionna Vautrin reinterpreta oggetti di uso comune conferendogli una forma e un colore così familiare che è impossibile non utilizzarli
La giovane designer Ionna Vautrin reinterpreta oggetti di uso comune conferendogli una forma e un colore così familiare che è impossibile non utilizzarli. Le creazioni confidenziali di Ionna Vautrin riescono ugualmente a differenziarsi da altri oggetti di design, molto probabilmente grazie alla loro originalità discreta che li rende unici ed accattivanti.
Design familiare: forme insolite e funzionalità – Scorrendo lungo la homepage del sito ufficiale di Ionna Vautrin, i tanti e diversi oggetti da lei realizzati catturano immediatamente l’attenzione, prima di tutto per le forme insolite, che però non celano la loro intuitiva funzione, e che pur non essendo comuni, rendono gli oggetti facili da abbinare a qualsiasi stile d’arredamento. In secondo luogo, l’uso discreto del colore è un dettaglio che dona agli oggetti un’anima spiritosa e piacevole. Sarà tutta un’altra musica, quella ascoltata con la compatta e funzionale Mezzo Radio che allieterà briosamente le lunghe giornate casalinghe. E dato che una pausa è sempre concessa, lo spuntino di frutta potrà essere riposto nell’interno di Donges, un insieme di campane di vetro e vasi da accostare a piacimento, posizionandoli sui piedistalli di porcellana. Ma se in casa dovessero prevalere i fiori alla frutta, ecco che i Romabas o la Fabbrica a vapore, di vetro e porcellana, saranno i vasi ideali.
Design familiare: ispirazione e tradizione – Per coloro che sono affetti da narcisismo, Ionna Vautrin ha ideato diversi specchi dalla linee morbide ed essenziali. Paddle è ispirato al mondo della nautica e la sua forma richiama una pagaia di una barca, invece, Rétroviseur domestique prende spunto dalla segnaletica stradale, mentre Cyclope ha un qualcosa di magico, infatti, specchiandosi sia ha la sensazione che qualcuno ci stia osservando dall’altra parte dello specchio. Per realizzare la lampada Doll, Ionna Vautrin ha fuso tra loro la forma di una lampada ad olio e quella di una bambola giapponese. Il risultato è una deliziosa fonte di luce che scalda gli ambienti più gelidi. Un fascino particolare è racchiuso anche nella piccola Binic, una lampada da tavolo che prende il nome di un faro situato lungo la costa della Bretagna. Ionna Vautrin si è divertita ad innovare numerosi oggetti di uso comune, persino il tradizionale ricamo si arricchisce di una contemporaneità sorprendente diventando una decorazione fai da te per scatole e ciotole.
Photo credits: Michel Giesbrecht, Guillaume Delvigne, Beppe Brancato, Felipe Ribon, Anne Lutz e Massimo Gardone.
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