Il cambio dei cavalli

Il cambio dei cavalli

Oderzo, un quarantenne aitante ed affascinante, frequenta da tempo l'amante del defunto padre, fra i due si instaura un affettuoso e sincero rapporto di amicizia che aiuta entrambi a sostenersi nei momenti difficili.

Ogni qualvolta si assiste ad uno spettacolo di e con Franca Valeri è come fare la visita ad un monumento storico pregno di valore inestimabile. Un memorabile monumento che rinnova la sua essenza nel presente proprio nell’essere visitato e attraversato da persone, turisti e curiosi arrivati fin lì per capire ciò che quel monumento ha rappresentato nel corso della storia. Franca Valeri è per tutti quanti noi – giovani e non più giovani – in maniera consolidata e acclamata un attrice che a tutti i livelli ha praticato con successo inespugnabile e simpatia irresistibile tutte le forme di spettacolarità: dal cinema, alla televisione passando per la radio, la prosa e l’opera. E volentieri è stata anche autrice dei testi che recita nonchè generosa fautrice dei suoi più noti personaggi. Oggi la ritroviamo più fresca e vivace di sempre, nella sua ultima fatica drammaturgica: Il cambio dei cavalli di scena al Teatro Argentina di Roma. Uno spettacolo che giusto un anno fa debuttava al Festival dei Due Mondi di Spoleto con la gustosa e divertita regia di Giuseppe Marini ed affettuosamente accompagnata in scena, da un po’ di anni a questa parte, dal fido Urbano Barberini, e da Alice Torriani. Il cambio dei cavalli è una commedia su uno scontro generazionale, fra vecchi e giovani, pubblicata recentemente da Einaudi.

Franca Valeri

L’autrice parafrasando quello che in tempi remoti era la sosta e il riprender fiato dopo una lunga traversata ed anche permettere il cambio dei cavalli alla carrozza prima di intraprendere un altro pezzo di tragitto. Ecco che la metafora assume un significato nobile e altro, ma vi possiamo garantire che il sostare in casa Valeri non ha eguali, e che Odoerzo, il protagonista quarantenne vi ci torni ben volentieri, come volentieri ci torneremmo noi se di nuovo invitati. Tutto ruota difatti intorno a quest’anziana Signora che un tempo fu amante di un defunto Commendatore ma ricordato postumo solo come ‘amico’ della padrona di casa. Il destino vuole che il figlio di quest’uomo troverà per circostanze fortuite, rovistando nelle tasche del padre, una busta vuota indirizzata a una persona a lui sconosciuta, incuriosito scoprirà essere proprio il domicilio di quella donna, l’amante di suo padre. Fra i due messa da parte la diffidenza pian pianino si crea un legame forte e complice. E il giovane uomo inizia a frequentare quella donna di grande esperienza, di grande eleganza, di grande arguzia. Stranamente fra le due generazioni che le statistiche vorrebbero a contrasto si crea un bellissimo incontro di solidarietà e partecipazione, qualcuno li scambia addirittura per madre è figlio, ma il legame è molto più di un amore materno o filiale: è comprensione, è incoraggiamento, è gioco, è sollecitamento.

Tutte le controverse fasi esistenziali dell’uomo vengono confrontate attraverso l’esperienza e la saggezza della donna più matura. Verrebbe da chiedersi chi ruota intorno a chi? Nessuno! La storia che ci narra Franca Valeri, e che prende a pretesto anche alcuni passaggi dell’Amleto shakespeariano, è molto più che un apparente divertissement intelligente ed acuto, è un saggio su come gli scontri/incontri generazionali andrebbero affrontati, di come forse anticamente si faceva ma che poi la psicanalisi ha distrutto con il suo scavo spasmodico di verità laceranti e inutili. Lo scontro va evitato clamorosamente e sostituito con un incontro fra la sapienza e l’esperienza della conoscenza e l’esuberanza e la confusione dell’inesperienza, un gioco di parole per evitare sanguinosi e cruenti conflitti. La Signora quindi mostra ancora una grande finezza drammaturgica e un’innovativa sapienza scenica e regge la postazione con invidiante orgoglio ed estrema passione. Per lei alla fine del dotto ammaestramento un lungo applauso, in piedi, di tutta la gremita platea del Teatro di Roma, un applauso lungo ancora quanto tanta vita auguriamo a questa formidabile e inossidabile grande artista della scena italiana.

Il cambio dei cavalli

di Franca Valeri

con Franca Valeri, Urbano Barberini e Alice Torriani

scene Alessandro Chieti

regia Giuseppe Marini

produzione Società per Attori e Compagnia 2B

dal 3 al 7 giugno al Teatro Argentina di Roma

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