Il Bugiardo di Carlo Goldoni

Il Bugiardo di Carlo Goldoni

Lelio dei Bisognosi ritorna a Venezia dopo gli anni di studio passati a Napoli per ritrovare suo padre Pantalone. Nella città lagunare in un rocambolesco percorso di conoscenza finalmente approderà alla verità dopo tante bugie perpetrate solo ai danni di se stesso.

Ci sono strani percorsi trasversali, in questa nuova edizione de Il bugiardo con la regia di Alfredo Arias, fra intenzioni e culture diverse che vi si sovrappongono. A cominciare dal testo di Carlo Goldoni che non è un’idea originale del commediografo veneziano bensì  ispirata a La Verdad Sospechosa di Juan Ruiz de Alarcón, quest’ultimo scrittore e drammaturgo messicano ma che ha operò anche in Spagna. Il regista Alfredo Arias, maestro della scena internazionale, argentino naturalizzato francese dà un apporto non da poco al fantasioso allestimento ricco di trovate. Inoltre lo spettacolo ha debuttato al Napoli Teatro Festival 2015 e ora riapre la stagione invernale del Teatro Quirino. La storia ruota intorno alla menzogna e di quanto questa poi si possa direzionare proprio contro chi la perpetra. Grande artefice di quest’ambizioso progetto è Geppy Gleijeses. Produttore, interprete e adattatore del testo insieme al regista, da sempre curioso e attento alle nuove tendenze della scena europea, il quale dedica lo spettacolo ad un grande e mitico attore, il napoletano figlio d’arte compianto Mario Scarpetta, insieme al quale debuttò nel lontano 1972 e che gliene suggerì l’interpretazione.

Ntfi11062015bProvaIlBugiardophsalvatorepastore3S7A0274

Lelio dei Bisognosi giunge in Laguna da Napoli, dove è stato cresciuto da suo zio, alla ricerca di suo padre, Pantalone, ricco mercante, seguito dal fido servitore Arlecchino. Viene folgorato dalla bellezza di due giovani veneziane: Beatrice e Rosaura. Con quest’ultima si inoltra in una promessa di matrimonio celando il suo vero nome. In realtà la bella Rosaura da tempo è amata segretamente da Florindo che per timidezza non riesce a dichiararsi. Il padre della ragazza, il dottor Balanzone venuto a conoscenza dell’arrivo di Lelio dal padre di questi non ha difficoltà a promettergliela in moglie. Una serie di rocamboleschi e poco onesti passaggi faranno perdere al giovin mentitore la posta in gioco, ed infine sarà costretto a riparare su di una vecchia promessa, a Cleonide, altra vittima dei suoi inganni, e quindi sposarla. L’intricato marchingegno allestito da Lelio crollerà ed infine il giovane Florindo sarà costretto a venir fuori dalla sua timidezza e dichiarare il suo amore.

Gli adattatori Arias/Gleijeses mirano a una modernizzazione del testo che non dispiace e non stride ma parallelamente operano un indagine contestuale sul seicento attraverso una rilettura della consuetudine degli allestimenti dell’epoca. Carlo Goldoni era un commediografo e nel corso della sua carriera ha scritto per varie compagnie teatrali di prestigio, spesso adattando personaggi alle esigenze dei vari capocomici ed ecco che allora questo presupposto diventa la chiave di volta della regia. La Premiata Ditta Cannavacciuolo & Co., tutti imparentati e discendenti di scavalcamontagne di professione, simula una messinscena del noto testo goldoniano. Un cantiere aperto a cielo scoperto di un Campiello veneziano, sgangherato e in ristrutturazione, in cui la contemporaneità irrompe fragorosamente. Lo spettacolo ha il suo pregio proprio in questo, stare in bilico fra parrucconi incipriati, sete pregiate e moderni cappelli di paglia di Firenze. L’abitudine di Lelio a dir bugie per Arias non deriva da un fattore congenito, culturale o schizofrenico, quanto piuttosto dalla stoltezza, dalla dabbenaggine quasi autistica del personaggio. E per sopperire alla discrepanza agiografica di Lelio sostenuto nella finzione dal commendator e capocomico Geppy Cannavacciuolo, un pochino in età, lo dissimula sotto un parruccone effetto levriero afgano. Per fortuna la simpatia e la bravura di Geppy Gleijeses supera anche questi ostacoli. La Compagnia Cannavacciuolo è di buon livello in cui spicca sicuramente il settore givanile con la riconferma di Luchino Giordana, l’affascinante e furbacchiona Marianella Bargilli, la romanaccia Cleonide di Valeria Contadino ed infine il generoso ed eclettico Lorenzo Gleijeses che ricopre entrambi i ruoli di Brighella ed Arlecchino, solo perché son compatrioti, in realtà con un semplice cambio di registro ed abbigliato da una logora tuta da operaio caratterizza con autenticità i due personaggi. Completano il cast i bravi Andrea Giordana, Luciano D’Amico e il pirotecnico Mauro Gioia.

Il Bugiardo di Carlo Goldoni

adattamentento Alfredo Arias e Geppy Gleijeses

con Geppy Gleijeses, Andrea Giordana, Marianella Bargilli, Lortenzo Gleijeses, Mauro Gioia, Luciano D’Amico, Luchino Giordana, Valeria Contadino.

scene e costumi Chloe Obolensky

regia Alfredo Arias

produzione Gitiesse Artisti Riuniti

Teatro Quirino, Roma fino al 1 novembre

COMMENTI

WORDPRESS: 0