L'ICTUS in Italia e nei paesi industrializzati, risulta essere la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie.
L’ICTUS in Italia e nei paesi industrializzati, risulta essere la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. In Italia si verifica un ICTUS ogni 3 minuti e nel mondo se ne hanno molti di più e con molta più frequenza. L’ICTUS è una malattia caratterizzata dall’insorgenza, di solito improvvisa, di un disturbo neurologico che può interessare una parte del corpo dovuta ad un’alterazione della circolazione cerebrale.
ICTUS: come prevenirlo? – L’ICTUS si può prevenire seguendo alcune regole salutari. Non fumando, non eccedendo con alcool e seguendo un’alimentazione sana ricca di frutta e verdura, svolgendo regolarmente attività fisica, tenendo sotto controllo la pressione arteriosa e facendo dei controlli periodici dal proprio medico di fiducia.
ICTUS: sensore sottopelle, aiuta nella prevenzione – L’Università Cattolica di Roma insieme ad altri 55 medici del mondo ha sperimentato ed ideato un dispositivo per prevenire gli ICTUS. Questo gruppo di ricercatori e medici hanno ideato un mini sensore che inserito sottopelle aiuta a prevenire gli ICTUS. Il sensore ha la forma di una memoria fotografica digitale che viene impiatanto con un’operazione rapida ed indolore sotto la pelle, il tutto sotto anestesia locale. Il sensore è in grado di rilevare le aritmie anche quando sono impercettibili agli strumenti medici normali. Capire che qualcosa sta succedendo nel nostro corpo per tempo, è molto importante per prevenire infarti ed ictus. Il sensore presenta una spia che quando risulta rossa vuol dire che ha rilevato qualche anomalia a livello del battito cardiaco e quindi bisogna contattare tempestivamente il medico e fare con lui uno studio più approfondito. Lo studio è stato fatto su circa 500 pazienti con ictus, sono stati suddivisi in due gruppi: il primo è stato seguito con approccio tradizionale, ovvero registrazione dell’elettrocardiogramma per 24 ore, mentre al secondo gruppo è stato impiantato un dispositivo di registrazione. “Nell’arco di 3 anni da un ictus ischemico senza causa nota – spiega Tommaso Sanna, cardiologo presso il Dipartimento di Scienze Vascolari del Policlinico Universitario Gemelli di Roma e primo autore del lavoro – il 30 % dei pazienti ha almeno un episodio di fibrillazione atriale, che in quasi l’80 % dei casi è asintomatico. Nei 3 anni di osservazione, inoltre, è stata riscontrata fibrillazione atriale nel 30 % dei pazienti cui era stato impiantato il dispositivo e solo nel 3 % dei soggetti ai quali non era stato impiantato”. Senza il dispositivo, insomma, è molto probabile che la fibrillazione atriale, un’aritmia assolutamente imprevedibile, sfugga alla diagnosi.
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