I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello al Teatro India

I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello al Teatro India

Il fascino per l'incompiuto stimola la messinscena de I Giganti della Montagna da parte di uno degli artisti più completi della scena nazionale, Roberto Latini, assolutamente da non perdere per un pubblico attento e curioso.

Ed ecco che dopo il suo Ubu Roi, visto di recente, Roberto Latini mostra al pubblico romano presso il Teatro India – a conclusione del percorso monografico del Teatro di Roma su Luigi Pirandello – la sua particolare versione de I Giganti della Montagna,  la cui messinscena gli è valsa una serie di premi e nomination. L’attore si confronta stavolta coll’immenso magma incandescente dell’autore agrigentino, l’ultimo lavoro del 1936, per altro rimasto incompiuto per sopravenuta morte di Pirandello. Nel dramma si racconta di una compagnia di attori, sostenuti economicamente dalla fantomatica Contessa Ilse, e delle spericolate difficoltà di costoro di mettere in scena La favola del figlio cambiato – altro ulteriore tassello compositivo di teatro nel teatro affettato ed attuato da Luigi Pirandello – e li ritroviamo tutti finalmente riparati nella villa degli Scalognati abitata da strani individui incorporei guidati da un chimerico Mago Cotrone che mal gradisce la presenza di quegli attori. La compagnia nonostante la non conveniente accoglienza resiste alle intemperanze di Cotrone e dunque troverà finalmente una casa/teatro ove poter lavorare serenamente.

11. I giganti della montagna�Simone Cecchetti

Roberto Latini partendo proprio dal fascino che un’opera incompiuta possa riservare restituisce al pubblico romano un concerto/assolo/sogno interpretando tutti i personaggi del componimento teatrale, una soluzione a tutto tondo, incarnando in un unico assunto tutte le possibili mutanti, semplicemente con cambi di ritmo e millimetriche variazioni di vocalità, restituendo cosi allo spettacolo una circolarità che non ammette soluzioni di interruzione, al contrario, sembra esserci una forza centripeta alla sua emotiva rappresentazione di tutti gli elementi che compongono la complicata struttura dell’opera drammaturgica. Suddiviso in due zone speculari per una durata totale di un’ora e quaranta la prova esemplare di Latini attraversa con grande padronanza i prodigiosi materiali de I Giganti della Montagna, con stile unico, utilizzando diversi filtri narrativi che si sovrappongono, puntando e indirizzando l’attenzione verso la parte misterica e oscura del contenuto del dramma. Si parte con una profonda sensazione di paura per giungere a conclusione della piece, ad una apparente risoluzione di quella stessa paura.

Lo spettacolo è inteso come una traslazione degli angoli bui della mente, inevitabili da oltrepassare, prova a dare/nondare/ricevere soluzioni sicure. Interrogativo costante della ragione interiore di ogni artista? Roberto Latini è in complice sintonia col suo alter ego Gianluca Misiti che gli intesse un tappeto sonoro prezioso, assolutamente indispensabile, che contribuisce all’amalgama della molteplicità di suoni e voci. In fondo l’opera stessa di Pirandello fa parte di quella zona oscura che l’autore inizia ad percorrere verso parte della sua maturità e che con questa rappresentazione della rappresentazione mette in gioco e che Latini traduce in immagini e sensazioni puramente emotive ed inconsce. L’aspetto immaginifico cammina di pari passo con quello evocativo offrendo allo spettatore una doppia visione/percezione fra campi di grano, proiezioni, piogge improvvise e impalpabili soffi di evanescente polvere proveniente da chissà quale teatro in disuso.

I GIGANTI DELLA MONTAGNA

di Luigi Pirandello

 

con Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti – luci Max Mugnai

video Barbara Weigel – elementi di scena Silvano Santinelli, Luca Baldini

adattamento e regia Roberto Latini

Produzione Fortebraccio Teatro, in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi, Festival Orizzonti. Fondazione Orizzonti d’Arte Emilia Romagna Teatro Fondazione

Teatro India, Roma fino al 28 febbraio

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