Tutto quello che c'è da sapere sui "poteri" che la musica ha sul nostro organismo.
Studi scientifici – Il nostro cervello già dalla nascita, possiede grandissime potenzialità: il suo sviluppo poi dipenderà molto da come verrà stimolato. Questo discorso vale particolarmente nella prima infanzia, ma poi anche durante tutto il periodo in cui la formazione nervosa del cervello continua a maturare, per tutta l’adolescenza. Un gruppo di ricercatori guidati da Nina Kraus si sono posti la seguente domanda: suonare uno strumento, può arricchisce i circuiti cerebrali? Ecco la risposta. Il gruppo di scienziati ha analizzato, nella North Western University di Chicago, soggetti di diverse età, che avevano imparato la musica da piccoli oppure che non l’avevano mai imparata: registrando le reazioni cerebrali a vari suoni si è visto che le persone con un esperienza musicale precoce mostravano risposte molto più chiare e definite di chi invece non aveva alcuna esperienza; come se la musica avesse stimolato il cervello nella fase di maturazione, durante l’infanzia, a stabilire connessioni molto più efficaci per elaborare i suoni in arrivo dal mondo esterno. In poche parole chi ha studiato musica ha una risposta non, in generale, migliore ma più selettiva, in grado di estrarre in modo più efficace il significato dei suoni e discriminare quelli importanti e i rumori di fondo.
Altri benefici – la musica influisce sul battito cardiaco: sulla pressione sanguigna, sulla respirazione, sul livello di alcuni ormoni, in particolare le endorfine. Ad esempio è stato provato che ascoltando Mozart si hanno benefici sulla memoria e l’apprendimento, in quanto favorisce la concentrazione, migliora la produttività e induce un senso di calma. La musica aiuta a lenire il dolore cronico ed è stato dimostrato da uno studio legato soprattutto a patologie quali l’osteoartrite e l’artrite reumatoide. Se ascoltata dopo un’operazione chirurgica, permette di ridurre la somministrazione di antidolorifici; inoltre viene utilizzata anche per pazienti terminali malati di cancro: oltre al controllo del dolore, favorisce il benessere fisico ed il rilassamento. La musica è stata anche utilizzata nelle sale parto, anche in questo caso le madri che ne hanno beneficiato hanno richiesto una somministrazione ridotta di farmaci anti-dolorifici durante il travaglio, perché la musica ha indotto la visualizzazione di immagini positive ed il rilassamento, favorendo altresì la dilatazione della cervice ed il posizionamento corretto del bambino. Infine ascoltare la musica per due o tre ore al giorno nel periodo successivo ad un ictus facilita il recupero della memoria verbale.
La musicoterapia – si avvale dei benefici dei suoni, del canto e della musica per interventi di tipo educativo, riabilitativo e soprattutto terapeutico. La musica è il canale comunicativo che permette al paziente di poter esprimere le proprie emozioni in maniera non verbale riuscendo ad ottenere risultati che altre discipline non riescono ad avere. Vi sono alcune controindicazioni però relative alla terapia con malati mentali: un suono errato può comportare un effetto opposto rispetto quello desiderato.
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