Hollywood racconta l'ossessione di Charlie Chaplin per le bambine. Conosce Lolita quando ha 7 anni, il matrimonio messo in scena dalla madre e dalla figlia
Charlie Chaplin e le ninfette– La quinta puntata di Hollywood, una storia di scandali si apre con un nome: Charlie Chaplin. Lo chiamavano: Falco rubapulcini per la sua ossessione-perversione per le piccole Lolite, le ninfette minorenni che gli gravitavano intorno. Il primo nome della lista è Mildred Harris, conosciuta quando la piccola aveva quattordici anni. Messa poi incinta, la sposò che ne aveva sedici. Quel primo matrimonio esplose pochi anni dopo, ma era il preludio del grande scandalo che avrebbe fatto parlare Hollywood e l’America intera.
La piccola Lolita– Ironia della sorte, il nuovo pulcino si chiama Lillita. Charlie Chaplin conobbe la piccola “Lolita” McMurray quando questa aveva 7 anni. Sua madre, Nana, faceva la cameriera in una sala da tè e non appena Charlie Chaplin era entrato nel locale l’aveva riconosciuto. Mentre l’attore cominciò ad inserire Lolita come comparsa-bambina nei suoi film, Nana potè permettersi di licenziarsi, dedicandosi completamente all’educazione della figlia. Le insegnava un’unica materia: Come sposare un milionario. E passo dopo passo ottenne quello che voleva. Lolita crebbe e compì quattordici anni e venne scelta da Charlie come prima attrice. Nana permise che la figlia ne diventasse amante. Il quadretto si completerà sotto gli occhi compiaciuti della madre quando Lolita rimarrà incinta.
Matrimonio orchestrato– Il clan dei McMurray fece pressione sul matrimonio: si poteva finire in carcere perché Lolita era minorenne. Charlie Chaplin seguì allora il passaggio obbligato. Non sapeva tuttavia che il clan dei McMurray si sarebbe trasferito a blocco nella sua villa che si riempì di festini alcoolici e bagordi, oltre ad ospitare la suocera, lo zio e i due figli della coppia. Quando il primo dicembre Charlie esplose dopo aver trovato un vero e proprio circo nella sua villa, Lolita prese i due bambini e uscì dalla comune. Il 10 gennaio 1927 presenta istanza di divorzio. Durante i due anni d’inferno Nana aveva registrato in un libro tutti i commenti non convenzionali e le richieste perverse di Chaplin riferitele dalla figlia. Charlie Chaplin non si era accorto di essere marionetta ben orchestrata dal feroce duo madre e figlia. Il libro venne stampato con il titolo Lamento di Lita Grey (nome d’arte di Lillita). Tuttavia non tutta la stampa si schierò contro Chaplin. Durante il processo, che durò un anno, il vento cambiò in favore dell’attore: Lolita-Nana se ne accorsero e giocarono il jolly, minacciando di fare il nome di cinque attrici cinematografiche famose con cui Charlie Chaplin aveva avuto scappatelle. Quest’ultimo si arrese e stipulò un accordo sul versamento di una ingente liquidità, un assegno di 625 mila dollari. Lolita e Nana chiudevano la loro tragi-commedia.
“Ho sposato Lita Grey perché l’amavo e, come molti altri stupidi, l’amavo di più quando mi faceva dei torti e temo di amarla ancora. Rimasi sconvolto, quasi all’orlo de! suicidio, quando un giorno lei mi disse che non mi amava, ma che dovevamo sposarci. Sua madre mi aveva consigliato varie volte di sposarla e io le avevo risposto che ne sarei stato felice, se solo fossi stato certo di poter avere bambni. lo credevo infatti che la paternità mi fosse negata. La madre di Lìta continuò a spingerla deliberatamente sulla mia strada. Fu lei a favorire la nostra relazione.”
to be continued…
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