Hollywood: una storia di scandali. La seconda puntata ci porta alla tragica morte di Virginia Rappe e inizia con il nome dello stupratore: Fatty Arbuckle, I giornali del tempo scrivevano: "Arbuckle lo stupratore danza nell'orgia mentre la sua vittima muore"
Arbuckle lo stupratore danza nell’orgia– La seconda puntata di “Hollywood, una storia di scandali” si inaugura con la testata di un giornale del 1921: “Arbuckle lo stupratore danza nell’orgia mentre la sua vittima muore”. Così recitavano i giornali al tempo in cui un nuovo scandalo scoppiò a Hollywood , velando così lo scalpore del suicidio di Olive Thomas. Infatti non solo le star, ma anche gli scandali ad Hollywood avevano vita breve: duravano giusto perché se ne parlasse abbastanza per poi essere surclassati dal nuovo fiorire di corruzione. Questa storia inizia con un nome: Roscoe “Fatty” Arbuckle, il garzone-190 kg di un idraulico, scoperto nel 1913 da Marck Sennett e approdato alla Paramount con tutti i suoi chili di lardo e comicità. Divenne ben presto un clown cinematografico da cinquemila dollari settimanali, personaggio ideale per la farsa grezza fango e torte in faccia, idolo dei bambini e delle famiglie.
Il destino scritto di Virginia Rappe– Ma il nostro Fatty Arbuckle-occhietto malandrino aveva i suoi lati oscuri ben nascosti dietro i chili di ciccia. In questa storia c’è infatti anche una donna (e come potrebbe mancare): una bella fotomodella bruna di 25 anni, approdata anch’ella alla Paramount, di nome Virginia Rappe che finì presto sotto l’occhio malandrino di Fatty. Da lì il suo destino fu scritto: niente futuro grandioso a Hollywood per lei, soltanto una certa fama post-scandalo di cui la poverina non potè mai godere. Furono proprio i grandi amori della vita di Fatty (le donne e l’alcool) a portarlo all’eterna condanna e a una “morte in solitudine”, esiliato come un appestato dal mondo luminoso di Hollywood. Ma questo né lui né Virginia lo potevano sapere.
L’omicidio di Virginia– È il 5 settembre 1921. Fatty dà una festa in stile hollywoodiano: tre appartamenti comunicanti in un hotel a San Francisco, musica, alcool, donne e…Virginia. La gente viene e va, mentre l’atmosfera si fa euforica: Fatty Arbuckle, padrone di casa, volteggia sbronzo in pigiama per la sala. Sono le 3 e un quarto quando agguanta Virginia, piuttosto brilla, e la trascina nella camera da letto dell’appartamento 1221. Un’attrice presente alla festa depose in tribunale che la festa si era interrotta quando dalla stanza erano arrivate urla di disperazione: Fatty era uscito ridendo dalla camera portando con sé i vestiti a brandelli di Virginia.“Vestitela e portatela al Palace, fa troppo chiasso” aveva detto. Virginia fu portata immediatamente all’ospedale. Prima di finire in coma e poi morire, il 10 ottobre 1921, esattamente un anno dopo il suicidio di Olive Thomas, avrebbe detto all’infermiera “È stato Fatty Arbuckle a ridurmi così…non fategliela passare liscia”. Nonostante il tentato insabbiamento della vicenda, gli agenti dell’investigativa scoprirono che la vescica di Virginia era esplosa a causa di un atto di violenza imprecisato: i suoi organi femminili erano completamente lacerati. Fatty, a causa della sua impotenza da ubriaco, aveva massacrato Virginia con una bottiglia, poi buttata dalla finestra? Nessuno seppe mai le dinamiche dell’omicidio, ma fatto sta che il 12 aprile 1922 Fatty Arbuckle venne dichiarato innocente e assolto per mancanza di prove e di testimoni lucidi. Tuttavia, se non altro, venne bandito da Hollywood: annullato il suo contratto di tre milioni e mandati al macero tutti i suoi film in circolazione. Mentre Fatty lo stupratore se ne usciva di scena si cominciava a vedere il lato segreto del mondo d’oro.
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