Green marketing: con Calzedonia ed Intimissimi il riciclo ora è ‘in’

Puoi rinnovare il tuo guardaroba riciclando i capi che non indossi più, così la tendenza al riciclo diventa “in”. Molti marchi noti di abbigliamento e intimo hanno lanciato campagne per riciclare indumenti usati in cambio di buoni sconto spendibili per nuovi acquisti.

Puoi rinnovare il tuo guardaroba riciclando i capi che non indossi più, così la tendenza al riciclo diventa “in”. Molti marchi noti di abbigliamento e intimo hanno lanciato campagne per riciclare indumenti usati in cambio di buoni sconto spendibili per nuovi acquisti. Ultime in ordine di tempo le campagne lanciate da Intimissimi e Calzedonia, valide rispettivamente fino al 31 luglio e fino al 30 giugno.

riciclo-intimo

I dettagliCalzedonia “rottama” costumi o beachwear con voucher da 2 a 5 euro per capo, spendibili per l’acquisto di altri costumi da bagno o beachwear, non cumulabili con altre iniziative. Intimissimi invece  “rottama” reggiseni, maglieria, pigiami e slip con voucher da 1 a 3 euro. I voucher sono cumulabili tra loro e si possono utilizzare entro sei mesi dalla data di emissione per acquistare nuovi capi, ma non devono superare il 20% della spesa totale. Calzedonia Spa, di cui fa parte il marchio Intimissimi, passerà la proprietà dei capi da riciclare a I:CO (http://www.ico-spirit.com), un’azienda che opera a livello internazionale, specializzata nel riciclo e nel recupero ecocompatibile che affiancherà sull’aspetto tecnico queste iniziative. I capi verranno riutilizzati per pannelli isolanti o fonoassorbenti o per uso industriale: tutto avrà una nuova vita.

Dati e iniziativeCalzedonia Spa non è nuova a questo genere di iniziative, da ricordare anche la campagna di FootLocker e H&M. Molto si può fare in questo campo anche attraverso contenitori o isole ecologiche per evitare di disperdere nell’ambiente vecchi indumenti che potrebbero essere riutilizzati in aziende tessili e in ambito industriale. Secondo gli ultimi dati Conau, consorzio nazionale abiti e accessori usati, nel nostro paese si parla di una raccolta annuale pari ad 1,3 Kg a persona, quantità che addirittura potrebbe arrivare fino a 7 kg pro capite. La seconda vita degli abiti usati potrebbe rappresentare un valido aiuto all’ambiente e all’economia. Tra i progetti di ri-uso c’è da ricordare quello della Triumph International che in Giappone recupera reggiseni per trasformali in carburante. Si tratta di una sperimentazione che permette di ottenere dalla stoffa e dagli altri componenti dei reggiseni dismessi uno speciale “Refuse-paper and plastic fuel” (RPF). Il combustibile conterrebbe meno impurità e diossina rispetto a quello ottenuto da fonti fossili e dagli inceneritori di rifiuti. Qualsiasi sia la nuova vita a cui sono destinati i capi usati bisogna sapere che la quantità di CO2 emessa mediante il loro recupero è di gran lunga inferiore a quella derivante dal processo produttivo nei cicli di lavorazione all’origine delle singole materie. Quindi riciclare e ri-usare in ogni caso fa bene all’ambiente.

Crisi? Coscienze green? Questo tipo di iniziative aiuta il riciclo tramite la fidelizzazione del cliente che viene invogliato dal risparmio. Durante il cambio di stagione liberatevi dei vecchi indumenti che non utilizzate più, preparate il vostro sacchetto, magari di tela o di juta per essere più green, e riciclate con un occhio alla moda, al risparmio e soprattutto all’ambiente.

Cassia Farina

COMMENTI

WORDPRESS: 0