I dieci saggi nominati da Napolitano hanno terminato il loro compito proponendo al Presidente della Repubblica delle riforme da attuare per salvare il Paese
I lavori dei dieci saggi indicati dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si sono conclusi e ieri hanno presentato al Quirinale un documento in cui propongono la soluzione per uscire dalla difficile situazione che il nostro Paese sta attraversando dopo le ultime elezioni politiche. Dal Colle, Napolitano fa sapere che spetterà, però, al suo successore l’analisi del documento e sarà il nuovo presidente della Repubblica a trarre le dovute conclusioni. Vediamo punto per punto quali sono le proposte presentate dai dieci saggi.
Le soluzioni dei dieci saggi – Per quanto riguarda le riforme politiche, i dieci saggi propongono il superamento del bicameralismo perfetto. Occorre, secondo il documento, dare vita ad un’unica Camera di indirizzo politico: quest’unica Camera, cioè, sarà l’unica che avrà un rapporto fiduciario con il governo ed esprimerà il voto definitivo sui disegni di legge. Accanto a questa Camera, il Senato delle Regioni, che prenderà il posto della Conferenza Stato-Regioni. Le due camere saranno costituite da 480 deputati e da 120 senatori. I saggi suggeriscono il superamento della legge elettorale attuale, il cosiddetto Porcellum: la nuova legge elettorale dovrà basarsi su un sistema misto tra proporzionale e maggioritario. In merito ai partiti, è necessario prevedere nei loro statuti “norme specifiche per garantire la democrazia interna”. Il finanziamento pubblico dei partiti, poi, va distinto dal rimborso delle spese elettorali, che va giustificato e documentato “all’interno di rigorosi tetti di spesa”.
Riforme per far ripartire l’economia – Far ripartire la crescita economica con una serie di interventi e riduzione del debito pubblico sono i principali temi che dovranno guidare le riforme economiche, secondo i dieci saggi. Innanzitutto il lavoro: si dovrà valutare l’introduzione di un reddito minimo di inserimento, la revisione dell’assistenza e il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. Nuove misure studiate ad hoc per gli esodati e restrizione dei contratti a termini sono altre proposte avanzate dal gruppo in merito al tema del lavoro. In merito ai sindacati e all’articolo 19, i saggi affermano che “sarebbe opportuno disciplinare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali nel settore privato, dando seguito a quanto già in parte concordato tra le parti sociali”. Grande impulso, infine, dovrà essere dato alla concorrenza in qualsiasi settore.
Legge sul conflitto di interessi – Per i saggi è necessaria una legge sul conflitto di interessi, mentre per il settore giustizia occorre porre molta attenzione sulla durata dei processi e, per affrontare il penoso tema del sovraffollamento delle carceri, occorre garantire la trasformazione in pene comminabili dal giudice di cognizione alcune delle attuali misure alternative all’esecuzione. Riguardo alla PA, i dieci saggi affermano che il completamento dei pagamenti dei suoi debiti è una priorità per ridare ossigeno alle imprese.
Augusto D’Amante
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