Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scelto dieci saggi per fare delle riforme al Paese, escludendo le donne
Dieci saggi, dieci uomini. Nessuna donna. Ci si aspettava qualcosa di più da parte di Napolitano, soprattutto visto il risultato elettorale. Non tanto quello politico, ma quello che caratterizza il nuovo Parlamento: il più giovane e il più rosa della storia repubblicana. Critiche in questo senso sono state mosse anche da Emma Bonino, che in questi giorni, così come tutte le volte che si parla di elezione del nuovo Presidente della Repubblica, viene definita come prossima inquilina del Colle. Anche se la stessa ha dichiarato che “sarà più facile avere una donna cardinale che una donna al Quirinale”. “Questi saggi – afferma Bonino in un’intervista a Repubblica – non rispecchiano la società italiana, che è molto più complessa di così. E le donne sono una parte fondamentale di questa complessità”.
Napolitano e la scelta dei 10 saggi – Dopo le consultazioni che Bersani ha avuto con esponenti del mondo politico e della società civile, la situazione, rispetto al risultato delle urne, non è cambiata: larghe intese, intransigenze ripetute più e più volte, ipotesi di governi tecnici, inciuci e battibecchi. Rimesso tutto nelle mani di Giorgio Napolitano, il presidente della Repubblica, dopo alcuni giorni di riflessione, ha nominato 10 personalità del mondo politico, economico e finanziario, per studiare un programma che risultasse il più condiviso possibile tra le varie formazioni politiche, così da uscire da questa pesante impasse, che all’Italia non fa per niente bene. I lavori dei 10 saggi, divisi in due commissioni, una per le riforme istituzionali e l’altra per le riforme economiche, sono iniziati martedì 2 aprile e termineranno tra giovedì e venerdì prossimi. Della commissione per le riforme istituzionali fanno parte il giudice costituzionale Valerio Onida, il filosofo ed esponente di Comunione e Liberazione Mario Mauro, il senatore Pdl Gaetano Quagliariello e l’ex presidente della Camera Luciano Violante. Sei i membri dell’altra commissione, quella sulle riforme economiche: Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, Giovanni Petruzzella, presidente dell’Antitrust, Salvatore Rossi, vice direttore del direttorio della Banca d’Italia, Giancarlo Giorgetti (il più giovane tra tutti), parlamentare della Lega, Filippo Bubbico, ex sottosegretario del governo Prodi, Enzo Moavero Milanesi, ministro per gli Affari Europei del governo Monti.
I 10 saggi a lavoro – Tra giovedì e venerdì prossimo, quindi, i lavori dei 10 saggi finiranno e i temi sui quali avanzeranno delle proposte sono vari: dall’abolizione dell’attuale legge elettorale ai cambiamenti all’assetto istituzionale; dal taglio di parlamentari e province ai costi della politica; dal lavoro al rilancio dell’economia, passando per il welfare alle misure per allentare i vincoli del fiscal compact.
Augusto D’Amante
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