Un nuovo progetto green aperto a ingegneri e ricercatori
Dati preliminari – Google ha deciso, mediante un nuovo progetto green, di investire ancora una volta nel futuro delle energie rinnovabili. Il progetto ha come nodo focale la creazione di un “inverter” di piccole dimensioni. L’inverter è un congegno elettronico che svolge una funzione fondamentale nella conversione di energia derivante da altri apparecchi (fonti rinnovabili in questo caso); questo congegno converte la corrente continua in entrata in corrente alternata in uscita: impiegato, per esempio, in rapporto ad un pannello solare, l’inverter permette la conversione di energia in tensione alternata utilizzata all’interno di ambienti domestici, industrie, automobili. Sono apparecchi, quindi, impiegati enormemente anche nell’ambito delle energie rinnovabili.
Little Boxe Challenge – Il progetto di Google è ambizioso e potrebbe risultare determinante per compiere nuovi passi avanti verso un futuro più sostenibile e nel quale le fonti energetiche green non siano ostacolate da costi eccessivi. Il progetto di Google si chiama “Little Boxe Challenge” e mette a disposizione 1 milione di dollari per ricercatori e ingegneri che abbiano intenzione di cimentarsi nella realizzazione di un inverter di piccole, anzi, piccolissime, dimensioni. Il problema degli inverter infatti, è quello delle dimensioni: inverter impiegati al giorno d’oggi hanno dimensioni vicine a quelle di un comune frigo portatile. Il progetto promosso da Google mira a portare le dimensioni degli inverter a quelle di un tablet.
Piccole dimensioni e grandi vantaggi – Un inverter di dimensioni ridotte sarebbe in grado di portare numerosi vantaggi, questo l’obiettivo di Google; affermano infatti i membri della società: “chi riuscirà nell’impresa contribuirà a cambiare il futuro dell’elettricità. Un inverter più piccolo potrebbe contribuire a creare microreti economiche in parti remote del mondo. Oppure consentire di tenere le luci accese durante un blackout tramite la batteria dell’auto elettrica. O produrre vantaggi a cui non abbiamo nemmeno ancora pensato”. Gli inverter voluti da Google, oltre alle dimensioni di un tablet, devono avere anche un’efficienza di conversione di almeno il 95% e la capacità di mantenere una temperatura non superiore ai 60°C. Con inverter più piccoli Google intende ampliare la possibilità di utilizzare energie rinnovabili in luoghi remoti del pianeta. Questo comporterebbe anche minori costi e minori tempi di lavoro data l’installazione più semplice e rapida e l’aumento, conseguente ai costi più bassi, dell’utilizzo di energie rinnovabili.
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