L'11 ottobre viene celebrata la Giornata Mondiale delle bambine e delle ragazze, un’iniziativa per denunciare le violenze, gli abusi e le discriminazioni
Oggi, 11 ottobre viene celebrata la Giornata Mondiale delle bambine e delle ragazze, un’iniziativa portata avanti dall’ONU, in sinergia con l’Unicef, per denunciare le violenze, gli abusi e le discriminazioni che ancora oggi, nel XXI secolo, nell’era della globalizzazione, milioni di giovani ragazze sono costrette a subire, in Italia così come in altri Paesi nel mondo.
La Giornata Mondiale delle bambine e delle ragazze non deve essere solo l’11 Ottobre
In occasione di questa giornata, come sempre non mancano i report che dipingono un quadro terrificante della situazione in cui versano bambine e ragazze, vulnerabili soprattutto in occasione di conflitti, di catastrofi naturali o di emergenze umanitarie. Stando al nuovo dossier di Terre des Hommes, pubblicato per la campagna di sensibilizzazione Indifesa e presentato di fronte al nostro Presidente del Senato Pietro Grasso: ogni 5 minuti una bambina muore a causa delle violenze, due su tre subiscono quotidianamente punizioni corporali; 63 milioni di ragazze sono state costrette a subire mutilazioni genitali, un’usanza barbara principalmente diffusa in Africa, in Somalia il 98 % della popolazione ha subito l’infibulazione. Oltre 130 milioni di giovani ragazze non hanno accesso a nessun tipo di istruzione; mentre sono 15 milioni le bambine costrette ogni anno a sposarsi. Una situazione presente non solo nei Paesi in via di sviluppo, ma anche in Italia, dove le cose non vanno di certo meglio: nei 5,383 casi registrati di abusi, le vittime, sei volte su dieci, sono bambine.
Giornata Mondiale delle bambine e delle ragazze: quando a mancare è la parità di genere
Dati che ogni anno fanno riflettere, ma rischiano di diventare numeri privi di significato se non si cerca di cambiare in profondità una società, fortemente maschilista, ancora legata ad un modello patriarcale, che di fatto non riconosce alla donna le stesse possibilità dell’uomo, relegandola nelle quattro mura domestiche. Ecco, quindi, che non è sufficiente ricordare una volta l’anno le violenze e le discriminazioni che le giovani ragazze sono costrette a subire sulla loro pelle quotidianamente. Quello che serve è l’impegno costante che parte in primis dal singolo individuo, dalle azioni che ogni giorno è chiamato a compiere, per arrivare poi al ruolo chiave che le istituzioni devono ricoprire, investendo nell’educazione delle nuove generazioni, sempre più lontane da temi come il rispetto della donna e della parità di genere.
Le parole del Presidente Grasso per la Giornata Mondiale delle bambine e delle ragazze
Ritornano così le parole pronunciate dal presidente Grasso: “Leggere il vostro dossier (di Terre des Hommes), lo dico senza alcuna accortezza retorica, è un colpo al cuore. Da essere umano, prima che da uomo delle istituzioni non posso che sentire il peso delle umilianti condizioni di così tante persone e della gravità delle vessazioni che subiscono”. Una rivoluzione culturale che capovolga gli schemi arcaici, primitivi, che, nel 2017, era della globalizzazione senza limiti, ancora caratterizzano la società umana, proiettata sempre più verso il progresso tecnologico, misconoscendo tuttavia i principi di solidarietà e uguaglianza che dovrebbero essere scontati.
Andrea Petricca
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