Genoveva Añonma, calciatrice costretta a dimostrare di essere donna

Genoveva Añonma, calciatrice costretta a dimostrare di essere donna

La calciatrice Genoveva, dopo una finale vinta nel 2008 è stata costretta a denudarsi per dimostrare di essere donna.

Calciatrice fin da bambina – Genoveva Añonma è una delle calciatrici più forti al mondo. Classe ’89, è nata nella Guinea Equatoriale, a Malabo (la capitale), ha iniziato a giocare a calcio quando aveva solo cinque anni. Già allora era più forte di molti bambini. “A 5 anni non ero accettata perché volevo giocare a calcio ed ero costretta a farlo con i maschi. Mio padre viveva in un’altra città con un’altra donna e mia madre non voleva che giocassi. Litigavamo spesso, finché un giorno lei non mi ha cacciato” ha raccontato.

Genoveva Añonma

L’episodio – Una carriera di successi la sua, gioca nel suo Paese, in Sudafrica e in Germania. Un triste ed umiliante episodio ha caratterizzato la sua carriera. La Añonma ha dovuto dimostrare di essere realmente una donna. Il fatto è avvenuto nel 2008 nel corso della finale della Coppa d’Africa femminile. La Guinea Equatoriale batte il Sudafrica e conquista il titolo (per la prima volta) con un suo gol (fu anche capocannoniere della competizione). Tra le avversarie si diffonde la voce che Genoveva Añonma è in realtà un uomo. La voce si trasforma in denuncia e sotto le spinte del Sudafrica i dirigenti della Confederazione calcistica africana (Caf) optano per il metodo più indelicato ed umiliante per risolvere la questione: costringono Genoveva a denudarsi per dimostrare di essere una donna.

Il racconto – “Mi è stato chiesto di togliermi i vestiti di fronte ai dirigenti. Cominciai a piangere perché mi sentivo totalmente umiliata. Ho capito che è solo invidia, sono una donna. Molte sono solo invidiose di me perché sono forte. E’ dura dover dimostrare sempre cosa sei” ha raccontato Genoveva nel corso di un’intervista alla Bbc. Un’umiliazione che l’ha segnata e che la spinge a distanza di anni a giocare lontano dal suo Paese.

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