Gender equality, l’Islanda approva la legge sull’uguaglianza di retribuzione

Gender equality, l’Islanda approva la legge sull’uguaglianza di retribuzione

L'Islanda approva la legge sull'uguaglianza di retribuzione tra uomini e donne. Un passo in avanti verso la gender equality.

L’Islanda approva la legge sull’uguaglianza di retribuzione tra uomini e donne a parità di posizione lavorativa. E’ il primo Paese al mondo a compiere questo importante passo verso la gender equality.

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Uguaglianza di retribuzione e gender equality

L’Islanda è una naziona all’avanguardia quando si parla di parità di diritti tra uomo e donna. L’isola è il primo paese al mondo a far approvare una legge sull’uguaglianza di retribuzione per entrambi i sessi. Tutti i datori di lavoro, che si parli di settore pubblico o privato, sono per legge obbligati a pagare in egual misura uomini e donne che ricoprono la stessa posizione lavorativa. Una battaglia ideologica che non si conclude con l’approvazione della legge, ma deve essere portata avanti per scongiurare tutti i tipi di differenza e di discriminazione.

Il commento dell’attivista

L’approvazione di questa legge innovativa è relativa a qualche settimana fa, approvata dal parlamento islandese ed è ora ufficialmente operativa. A breve inizieranno i controlli degli uffici tributari, per far si che questa nuova norma sia effettivamente messa in pratica. A farsi carico di questa battaglia egualitaria, negli ultimi anni, è stata l’attivista Frida Ros Valdimarsdottir, che si è detta in parte soddisfatta per l’approvazione della legge sulla gender equality. “Il problema e la discriminazione esistono ancora” ha commentato, tirando in ballo anche un’altra annosa questione: le imprese tendono ad affidare alle donne dei posti meno qualificati.

E in Italia?

Mentre l’Islanda approva la legge sull’uguaglianza di retribuzione tra uomini e donne a parità di posizione lavorativa, l’Italia sembra distante anni luce dall’obiettivo della gender equality. Nel nostro Paese si parla ancora di quote rosa, di discriminazioni e mobbing nell’ambito lavorativo e insulti gratuiti alle donne in politica, senza alcna conseguenza concreta. La gender equality in Italia ha tratti utopistici in questa fase, ma resta l’obiettivo comune per vivere in una società adatta ai tempi, alle richieste e alle necessità dei cittadini.

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