Gale Anne Hurd al Roma Fiction Fest 2014

Gale Anne Hurd al Roma Fiction Fest 2014

Gale Anne Hurd parla di The Walking Dead e della sua carriera al Roma Fiction Fest 2014.

Gale Anne Hurd al Roma Fiction Fest 2014- Si è appena conclusa la prima giornata dell’ottava edizione del Roma Fiction Fest 2014, caratterizzata dalla presenza, non solo di show per i più piccoli, ma soprattutto della executive producer di The Walking Dead, Gale Anne Hurd. La produttrice ha tenuto una masterclass, moderata da Marco Spagnoli, direttore del Giornale dello Spettacolo, in cui ha raccontato ai fan come si è avvicinata al mondo del cinema, i suoi successi degli anni ’80 e ’90 e infine su come è nato il fenomeno globale di The Walking Dead. L’evento infatti è stato preceduto dalla proiezione di un’anteprima mondiale del documentario The Walking Dead – The Most Dedicated Fans, dedicato proprio al grandissimo seguito della serie in tutti i continenti, arricchito da interviste ai protagonisti e agli autori della serie.

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La sua carriera- Prima degli zombie televisivi, Gale Anne Hurd ha prodotto film come Terminator e Aliens, diventati delle serie e proprie saghe cinematografiche. Il suo esordio nel mondo del cinema però è stato grazie a Roger Corman, che negli 1978 ha creduto in lei:  “Ho avuto il privilegio di lavorare con Roger Corman in un momento in cui le donne facevano fatica a lavorare al cinema”. “Era il 1978 – ha ricordato – e Corman era uno dei pochi ad avere donne che scrivevano e dirigevano per lui. E’ stata la persona che ha cambiato il mio destino e mi ha aiutata ad avere fiducia in me stessa. Fu proprio lui ad obbligarmi in seguito a lasciare la Società: ero pronta per produrre Terminator”.  La produttrice è sempre uscita fuori dal coro realizzando sempre opere cinematografiche di fantasia, diventate pellicole di culto per tutti gli amanti del cinema: “Le mie fonti di ispirazione sono stati i registi come Kubrick, che mi hanno fatto capire che i film di fantascienza possono essere film di serie A. Questo l’ho capito con più chiarezza quando ho cominciato a collaborare con James Cameron. Io ho sempre voglia di innovare”. Gale Anne Hurd si è poi voluta soffermare, sul perché, rispetto agli anni ’80 quando ha esordito, nel mondo del cinema di oggi ci sono poche idee originali: “La colpa è degli studios che hanno paura. Oggi un blockbuster costa oltre 200 milioni di dollari e gli studios preferiscono fare delle scelte certe: assecondano quelli che secondo loro sono i gusti del pubblico. Per questo preferiscono basare la loro produzione su sequel e remake, per andare sul sicuro. Quello che manca oggi è il coraggio. Io invece amo correre rischi. Si impara di più dagli insuccessi. Io non ho paura perché se non provi a realizzare qualcosa non sai se avrai successo o meno”.

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L’incontro con i fan- Infine la produttrice spiegato come si è avvicinata a The Walking Dead: “Sono stata una fan dei fumetti. Mi piaceva l’idea che i morti che camminano della serie sono le persone che ancora non sono degli zombie, perché tutti, anche se muoiono di una morte naturale sono destinati a trasformarsi. Dunque i personaggi sanno che se muoiono diventano zombie e chi continua a vivere sa che potrebbe essere costretto ad uccidere un suo caro. I fumetti in questo senso sono inflessibili e raccontano storie dure e violente. Ho pensato che era un prodotto da mostrare anche sullo schermo. Il conflitto tra scelte morali ed etiche sono anche il motivo del successo a livello planetario della serie tv, perché si parla di temi che sono universali e si adattano a tutti i tipi di culture e civiltà”. Alla domanda di un fan, Gale Anne Hurd, ha poi sottolineato quali sono i temi che stanno alla base di The Walking Dead: “La serie parla di chi siamo come esseri umani e di come ci comportiamo quando siamo di fronte all’apocalisse. Inoltre abbiamo approfondito anche chi siamo come società, sulle scelte difficili che ognuno di noi potrebbe dover compiere. Per questo i personaggi della serie sono così amati e seguiti, perché sono sempre in bilico nelle loro scelte, un continuo conflitto tra etica e morale”.

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