Gaetano Pesce: al MAXXI il “gioco” impegnato dell’arte

Gaetano Pesce: al MAXXI il “gioco” impegnato dell’arte

Una retrospettiva imperdibile

La retrospettiva – “Gaetano Pesce. Il tempo della diversità” sarà la retrospettiva in mostra al MAXXI da oggi 26 giugno sino al 5 ottobre. L’allestimento è stato seguito direttamente da Gaetano Pesce che ha “dato una mano”ai curatori Gianni Mercurio e Domitilla Dardi. Il MAXXI si trova ad ospitare ancora una volta l’Arte con la “a” maiuscola. Si, perché quella di Gaetano Pesce si mostra da subito come una retrospettiva carica di significato ed estremamente moderna. Il titolo ne dà già di per sé un esempio tangente. Gaetano Pesce vuole meditare e far riflettere sul tempo e sui linguaggi espressivi del e nel tempo. Afferma Pesce: “Il tempo non è più omogeneo, i valori si contraddicono continuamente e nazioni avanzate convivono con altre ancora profondamente nel Medioevo”.

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L’ “Arte” dell’ottimismo – E’ forse l’ottimismo uno dei messaggi che vuole comunicare questa retrospettiva e tutta l’arte di Gaetano Pesce. In un mondo nel quale il tempo è così disomogeneo, e le realtà sempre più in scarto tra loro, l’occhio dell’artista riesce a trarre del positivo. Vengono in mente i versi che Rilke compone per Baudelaire: “dà alla rovina purezza infinita: / e persino la furia che annienta si fa mondo“. Anche Gaetano Pesce scorge nella “furia che annienta” del mondo qualcosa di positivo: “l’armonia annoia” afferma l’artista. E continua Gaetano Pesce “ Il mondo cambia sempre in meglio. Domani sarà di certo migliore dell’oggi e questo l’arte lo può annunciare”. Eccolo quindi, l’artista che vede e legge la realtà e in essa riesce a trovarne del positivo e a trarre “il mondo” anche dal tempo disomogeneo poiché, in ultima analisi, è al tempo disomogeneo che affida la speranza (o la certezza) in un domani migliore.

Il ruolo della donna – Anche le donne sono presenti in questa straordinaria retrospettiva di Gaetano Pesce. A “guardia” del MAXXI è stata messa, infatti, una installazione, la “Up 5 & 6“. E’ una poltrona a forma di donna che l’artista creò nel 1969 affidandole un ruolo importantissimo. La poltrona-icona vuole essere una denuncia della condizione femminile. Quella del MAXXI ha la possibilità di essere visitata internamente. Fatelo. All’interno “abusi millenari” scorrono in un susseguirsi di testimonianze. Nel pouf che completa l’installazione viene riprodotto il filmato del discorso di Malala Yousafzai tenuto nel 2013 alle Nazioni Unite, dalla bambina pakistana, sul diritto delle donne all’istruzione. Ecco quindi che in Gaetano Pesce il “gioco” dell’arte si fa impegnato e che la “cultura allegra e che dà gioia” non è, giustamente, restia a farsi portatrice di messaggi forti.

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