Declassato il Ministero dei diritti delle donne in Francia: adesso non c'è più
Il fatto – Stava dando buoni frutti eppure non si è esitato a sopprimerlo quando necessario: in Francia il Ministero dei diritti delle donne, presente da appena due anni, retto dalla giovanissima Najat Vallaud-Belkacem, è stato spazzato via, sostituita lei da un Segreterio di Stato e il ministero ridotto a sottosezione degli Affari Sociali e per la Salute. Il fatto è avvenuto qualche giorno fa e già per giorno 2 settembre è prevista una manifestazione che riunisca tutti i gruppi femministi della Francia (Collettivo nazionale per i diritti delle donne, Osez le feminisme!, Féministes en Mouvement e anche le tanto criticate Femen), che nel frattempo hanno portato una simbolica corona, simulando un funerale, con su scritto “Ministero dei diritti delle donne, il nostro eterno rimpianto”. La mobilitazione è anche sul web, dove è possibile firmare una petizione per ribadire la necessità di un Ministero dei diritti delle Donne.
Il ministero dei diritti delle donne in Francia – La ministra Najat Vallaud-Belkacem era in carica da appena due anni ma aveva già fatto qualcosa di concreto, smentendo la comune opinio secondo cui ministeri del genere sono inutili e creati unicamente per soddisfazione delle femministe e di chi lo ha voluto: presentata a marzo e divenuta effettiva poco più di un mese fa, ha portato avanti una legislazione molto avanzata sul tema dei diritti femminili, che si propone di agire nel concreto e non lasciare le parole “su carta”. Le legge si sviluppa secondo aree tematiche in cui è necessario intervenire –lavoro, politica, famiglia, violenza, autodeterminazione – per aiutare le donne nell’inserimento nel lavoro, nelle istituzioni politiche, per una reale parità all’interno della famiglia, per prevenire e soccorrere le donne che corrono il rischio di violenza, per dare la garanzia dell’autodeterminazione con una legge specifica sull’aborto. “Questa terza generazione di diritti delle donne si basa da un lato su uno sforzo senza precedenti per garantire l’effettività dei diritti acquisiti, dall’altra anche su un lavoro di educazione e di cambiamento nei comportamenti per agire alla radice della disuguaglianza. Questo lavoro, che inizia a scuola, deve essere ugualmente fatto nelle istituzioni, nelle amministrazioni, nelle imprese, nei media e nelle associazioni. Poiché le disuguaglianze sono presenti ovunque, dobbiamo agire ovunque.”
Un passo indietro – Se è vero che alcuni movimenti femministi generalmente credono poco nelle figure istituzionali, tuttavia non si può non notare come l’aver spazzato via questo ministero, in Francia, rappresenti un enorme passo indietro. Dopo le conquiste appena fatte e la legislazione entrata in vigore –ovviamente avversata da qualcuno – forse dobbiamo dire grazie alla vittoria della destra alle ultime amministrative in Francia per questo cambiamento.
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