Quante volte vi sarà capitato di trastullarvi con la fantasia leggendo il vostro libro preferito e dando vita e forma ai personaggi? Li avete immaginati a vostra discrezione, avete preso spunto dalla descrizione dell’autore.
Quante volte vi sarà capitato di trastullarvi con la fantasia leggendo il vostro libro preferito e dando vita e forma ai personaggi? Li avete immaginati a vostra discrezione, avete preso spunto dalla descrizione dell’autore. Ma una cosa è certa: nutrivate delle aspettative su come i vostri beniamini dovessero essere rappresentati. Poi un giorno, una sorpresa inaspettata: scoprite l’esistenza del film omonimo al libro che avete appena finito di leggere. Non importa che sia stato girato anni addietro o stia per essere proiettato in prima visione nelle sale cinematografiche. Vi è l’immane curiosità di capire quanto con la fantasia vi siete avvicinati alla rappresentazione in carne ed ossa dei personaggi.
Quando libro e film non coincidono – Ma quello che più spesso accade, è che il regista in questione si sia attenuto poco e niente alla stesura originale del romanzo da cui trae spunto il film, arrivando addirittura a modificarne persino la trama. Da qui alla delusione il passo è breve. Vediamo alcuni esempi: cominciamo dal premio Pulitzer “Via col vento” di Margaret Mitchell, da cui viene tratto l’omonimo film nel 1939 da Victor Fleming, interpretato dalla bellissima Vivien Leigh, e dall’affasciante Clark Gable (nei panni di Rhett Butler). Se la rappresentazione dei personaggi è più o meno autentica, nonostante Leslie Howard conferisca un’aria piuttosto invecchiata ad Ashley Wilkes, eterno amore di Rossella O’Hara, alcuni tratti della storia vengono totalmente modificati, arrivando addirittura ad omettere l’esistenza di due dei tre figli della protagonista. Passiamo ad altri classici della letteratura: “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde e “Dracula” di Bram Stoker. Se nel primo, nella rappresentazione cinematografica del 2009 diretta dal regista Oliver Parker, viene modificato persino il colore del “parrucco” del protagonista (biondo nel libro, castano nel film), “Dracula” ha veramente poco del libro di Bram Stoker. Francis Ford Coppola modifica tratti significativi della trama, arrivando ad immaginare una storia d’amore fra Mina Murray ed il temutissimo Conte, del tutto inesistente nella versione originale.
Il Grande Gatsby – Non volendo andare troppo lontano nel tempo è il turno de “Il Grande Gatsby”, romanzo di Francis Scott Fitzgerald e diretto nella sua attualissima versione cinematografica da Baz Luhrmann. Tralasciando le critiche mosse al caro Leonardo DiCaprio, che sembra non essere mai sceso dal Titanic, Luhrmann conferisce un tocco un po’ troppo moderno al romanzo di Fitzgerald, esagerando nel mescolare i più svariati generi musicali (quasi a voler richiamare l’esperienza di Moulin Rouge del 2001). Cominciando da Craig Armostrong, passando per la musica elettronica, sino ad arrivare a Beyoncè, “Il Grande Gatsby” è stato pertanto definito un film “più da ascoltare che da vedere”.
Se registi e sceneggiatori poco ci danno dell’originalità dei nostri romanzi preferiti, lasciandoci così in uno stato misto di delusione e sgomento, torniamo alla nostra vecchia, cara fantasia, che certamente non deluderà le nostre aspettative.
Federica Contino
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