Festival del giornalismo 2015: focus sulla seconda giornata

Festival del giornalismo 2015: focus sulla seconda giornata

Ecco tutto quello che è successo nella seconda giornata del festival del giornalismo 2015 a Perugia

La kermesse perugina del Festival del giornalismo 2015 prosegue con i numerosi eventi che hanno segnato la giornata di ieri: workshop, panel discussion, presentazioni e proiezioni a cui ha partecipato un pubblico sempre più numeroso e curioso. Dopo l’apertura con Radio Rai 1 e Radio Capital in diretta dall’Hotel Brufani, la macchina del ijf si è messa in moto con eventi sparsi in tutto il centro perugino. Tra i workshop della giornata la Google Masterclass:You Tube con Matt Cooke (News Lab Google); “Strumenti per la social media verification” con Fergus Bell (responsabile news partneeship SAM); “Il cellulare come una redazione: le tendenze dei contenuti mobile-first” con il consulente multimediale Robb Montgomery.

festival-internazionale-giornalismo

Nella mattinata presso l’Hotel Brufani ci sono stati due fra gli appuntamenti più attesi del festival: la presentazione di Al Jazeera + e l’incontro con il vignettista sudanese Khalid Albaih. Jigar Mehta (head of engagement di Aj+) ha presentato al pubblico il nuovo canale digitale di Al Jazeera America, che si occupa di informazione su social e app. Il punto di forza di AJ+ è la creazione dell’intrattenimento del pubblico attraverso i video, il metodo più usato per comunicare e anche quello più facile da fruire per il pubblico giovane. Questi video vengono costantemente condivisi sui canali Facebook e YouTube creando discussioni istantanee. “Ciò che potrà sembrare strano è che non abbiamo un sito internet. Non facciamo informazione come i canali via cavo, ma i nostri reporter filmano col telefonino per creare un prodotto più vero e originale per il pubblico giovane che si informa sui social, tenendolo sempre aggiornato su cosa sta accadendo nel mondo”.

Nell’incontro “Khartoon” si è parlato con Khalid Albaih delle sue vignette che hanno raccontato il mondo arabo in fermento facendo dell’artista sudanese “il vignettista della rivoluzione”. Khalid ha raccontato come dopo aver tentato di far pubblicare i suoi lavori sui giornali, abbia trovato il suo spazio su internet che come per molti giovani nel mondo arabo, è diventato l’unico luogo in cui esprimere le opinioni soffocate in piazza, e in cui sviluppare reti di creativi. Ben presto le sue vignette hanno travalicato lo spazio del web e invaso i muri dell’Egitto nei giorni di Piazza Tahir sotto forma di stencil. Il vignettista afferma di disegnare per colmare un divario tra il mondo arabo e quello occidentale, ma anche per superare i troppi limiti e cambiare il punto di vista delle persone. La sua pagina Facebook, Khartoon, ha un nome che ne unisce due: quello della sua città di origine, Karthoum, la capitale del Sudan, e cartoon, che significa vignetta.

Nel pomeriggio si è parlato dell’emergenza Ebola e della sua copertura mediatica nel pannel “Ebola: Oltre la notizia” con gli interventi di Lou del Bello (SciDev.Net), Sarah Bosely (The Guardian), Charlie Cooper (The Indipendent), Geraldine O’Hara (Medici senza frontiere), Kate Thomas (Ebola Deeply) e in collegamento via skype Lawal Bakare, co fondatore e CEO Ebola Alert. Fulcro dell’incontro la copertura mediatica dell’emergenza e il delicato ruolo che hanno avuto i media: tutti i giornali hanno parlato di Ebola, ma nonostante la grandissima mole di informazioni, molto spesso le notizie riportate erano incomplete e inesatte, finendo con alimentare l’isteria e la preoccupazione. È stata sottolineata in tal senso l’importanza per il giornalista che decide di seguire un evento come questo, di affidarsi a esperti del settore come le Organizzazioni Non Governative che hanno giocato un ruolo fondamentale offrendo gli strumenti necessari per capire cosa è esattamente il virus dell’Ebola e in che modo si è diffuso. Ed è in questo discorso che s’inserisce l’iniziativa del dott. Lawal Bakare, Ebola Alert su Twitter: un progetto nato dall’idea che proprio attraverso i social network si possa combattere la cattiva informazione, gestendo le voci di corridoio e diffondendo informazioni sull’uso di procedure standard utilizzabili dai medici. “In questo modo inviavamo informazioni di base preventive come se fossimo un centro stampa – ha detto Bakare – Quando l’Ebola è arrivata in America, il nostro servizio è uscito fuori dai nostri territori”. Ora il profilo Twitter ha oltre 15.000 follower.

Presso il Teatro della Sapienza si è tenuto l’incontro “Dialoghi sulla libertà di espressione” con Cecilia Strada (presidente di Emergency) intervistata da David Parenzo de La Zanzara-Radio 24. Tanti i temi trattati durante l’intervista: il caso Charlie Hebdo, la questione femminile nei paesi orientali, la primavera araba e le sue cause, le rivelazioni di Julian Assange su WikiLeaks e i risvolti nei paesi occidentali, la nascita dello Stato Islamico e le sue conseguenze. A proposito del terrorismo la Strada ha affermato che per combatterlo bisognerebbe utilizzare gli stessi strumenti che oggi si usano per contrastare i fenomeni mafiosi, ovvero seguire il flusso di denaro che alimenta le organizzazioni terroristiche e agire per arrestarlo. Inoltre il terrorismo, afferma, dovrebbe essere oggetto di attenzione da parte dei governi e dell’Organizzazione Internazionale delle Nazioni Unite. La proposta provocatoria della numero uno di Emergency è quella di investire i soldi spesi per la guerra in organizzazioni umanitarie, così da eliminare il profitto sulla morte di migliaia di persone, ma soprattutto per eliminare tanta sofferenza.

Fra le presentazioni di libri: “The Gold Medals” il primo libro che traccia la storia della fotografia degli ultimi sessanta anni (dal 1955 al 2015), attraverso le immagini vincitrici dei cinque premi fotografici più longevi e prestigiosi al mondo; “Il potere delle Donne” della giornalista Maria Latella, una riflessione corale sul potere delle donne attraverso 13 interviste fatte a importanti donne italiane tra cui Marianna Madia, Paola Severino, Roberta Pinotti, e ritratti di donne conosciute ed intervistate negli anni.

È stato proiettato presso la Sala dei Notari “Cabu, poliquement incorrect!”, l’omaggio del festival alle vittime della strage di Charlie Hebdo e occasione per discutere di satira e libertà di espressione. La proiezione ripercorre la carriera di Cabu dai primi schizzi irriverenti su Hara-kiri fermandosi alle soglie della satira sull’Islam di Charlie Hebdo che gli sarebbe stata fatale. Un documento unico, arricchito da dichiarazioni dello stesso Cabu sul significato della sua satira antimilitarista e anticlericale. Sul finale della proiezione il toccante momento delle riprese di Cabu e Wolinsky seduti al tavolo di un caffè parigino, la vita privata di Cabu, il suo vagare per Parigi con matita e taccuino.

La proiezione è stata seguita da un dibattito moderato da Luca Bottura (Lateral Radio Capital) incentrato sul significato, sui limiti della satira contemporanea e sulle reazioni post 7 gennaio 2015. Sui limiti della satira Picard e Lambert hanno sostenuto che gli unici limiti sono quelli definiti dalla legge, oltre a quello nulla è proibito, solo i tribunali hanno il potere di vietare la satira. E in chiusura Lambert dichiara: “dopo l’attentato a Charlie Hebdo non ci sarà più la stessa leggerezza di prima, in un certo senso i terroristi hanno vinto.

In serata è stato proiettato presso il Cinema PostModernissimo “L’Aquila, frammenti di memoria” di Daniele Segre, mentre presso la Sala dei Notarti è stato presentato lo spettacolo teatrale “Buttanissima Sicilia”, tratto dall’omonimo libro di Pietrangelo Buttafuoco, giornalista de Il Foglio.

È possibile rivedere tutti gli eventi in diretta streaming collegandosi al sito del Festival.

È previsto invece per oggi l’evento speciale “Edwar Snowden e il dialogo su sorveglianza e privacy” alle 18.00 presso la Sala dei Notari.

Corina Strollo

COMMENTI

WORDPRESS: 0