La prima giornata del Festival Internazionale del Giornalismo si è conclusa: tanti gli incontri, gli ospiti internazionali, tante le tematiche affrontate
La prima giornata del Festival Internazionale del Giornalismo si è conclusa: tanti gli incontri, gli ospiti internazionali, tante le tematiche affrontate e numeroso il pubblico accorso all’appuntamento annuale col mondo del giornalismo. La giornata è cominciata come ogni anno con Lateral, la rassegna stampa obliqua di Radio Capital, condotta da Luca Bottura in diretta dal Bar Bellavista dell’Hotel Brufani. Tra i workshop di particolare interesse i due Twitter masterclass con Livia Iacolare di Twitter Italia e Jérome Tomasini di Twitter Francia, che hanno redatto una vera e propria guida pratica all’uso professionale e giornalistico di Twitter. Sono circa 500 milioni i tweet postati ogni giorno, ed è chiaro quanto sia importante conoscerne le funzioni, le potenzialità e i rischi, soprattutto per chi si affaccia al mondo del giornalismo.
I due speaker hanno delineato 4 linee guida che dovrebbe seguire un buon twitter journalist, ovvero: intercettare le fonti attraverso una scelta ponderata dei following e la creazione di liste o elenchi per facilitare la ricerca dei contenuti; essere presente su twitter per crearsi una reputazione, conoscibilità e attendibilità come giornalista, pur tenendo presente che è importante twittare, ma soprattutto come twittare (“Siate umani, non intimi”, il consiglio dei due esperti); la distribuzione dei propri contenuti attraverso l’arricchimento dei tweet con video, foto etc. e la diffusione del proprio account twitter sui vari media; e infine il controllo del proprio engagement (intercettare risposte, informazioni, domande) e dei dati relativi al proprio “successo” sul social. Durante l’incontro si è parlato anche dell’uso di due applicazioni molto utili, Periscope e TweetDeck. La prima, acquisita da appena due mesi, permette lo streaming in diretta, mentre la seconda utilizzabile solo su desktop, permette l’attività di collection e facilita la ricerca, il monitoraggio e il filtraggio dei contenuti.
Tra gli altri workshop c’è stata la Google Masterclass: search, con Matt Cooke News Lab, Google e Instagram per il giornalismo con Ilaria Barbotti fondatrice Instagramers Italia e Carlo Mion La Nuova Venezia. Mentre sono stati inaugurati quest’anno i workshop Law&Order per approfondire e prepararsi agli aspetti giuridici della professione.
Tra i panel discussion: “Come sta cambiando in Cina l’ambiente di produzione delle news”; “Dialogo e comunicazione interreligiosa, segnaletica per giornalisti smarriti”; e uno speciale focus sull’Africa e su come viene ancora oggi mostrata dai media occidentali, tra luoghi comuni, approssimazioni, dimenticanze”. Con Tolu Ogunlesi reporter africano, Silvia Pochettino di DevReporter Network e Antonella Sinopoli co-fondatore Voci Globali, è stato evidenziato come ancora oggi le notizie legate al continente africano siano spesso fuorvianti, perché basate su vecchi stereotipi che pensano l’Africa come un “Paese” da aiutare. Questo binomio Africa-Aiuto umanitario offusca quella che è oggi la realtà dei vari Paesi africani, offusca i profondi cambiamento che sono in atto in ciascun Paese e all’interno della società africana. Tolu Ogunlesi ha sottolineata quanto sia necessario affinché tutto questo cambi, che siano gli stessi media locali ad acquisire maggiore consapevolezza e autostima delle proprie capacità, poiché solo in questo modo riusciranno ad acquisire la stessa affidabilità e autorità dei media occidentali nel trattare problematiche e notizie “di casa” dal punto di vista non più occidentale bensì nigeriano, kenyota, tunisino, ecc.
Altro evento interessante è stato quello sui cosiddetti ‘Unicorni in redazione’, ovvero quei pochi individui in grado di colmare il divario tra le inchieste condotte in modo tradizionale, la codifica e l’interattività. Sono intervenuti John Crowley (digital editor The Wall Street Journal), Garrett Goodman (Wochit), Jacqui Maher (BBC News Labs) e Aron Pilhofer (The Guardian).
Spazio anche al tema dell’ambiente con il panel Ambiente & informazione: occasione mancata?, dove si è parlato della mancanza di investimenti da parte dell’editoria nel settore ambientale. È stata sottolineata la necessità di creare delle figure specializzate del settore capaci di creare un flusso di informazioni specifico, ma al contempo accessibile a tutti, attraverso anche la promozione di nuove forme di giornalismo. A discuterne Rosy Battaglia fondatrice Cittadini Reattivi, Paola Bolaffio direttrice Giornalisti nell’Erba, Francesca Dragotto Università di Roma Tor Vergata, Sergio Ferraris direttore Qual Energia, Marco Ferrazzoli capo ufficio stampa CNR, Marco Fratoddi direttore La Nuova Ecologia, Roberto Giovannini La Stampa e Vittorio Pasteris Quotidiano Piemontese.
Presso la Sala Priori dell’HOTEL Brufani si è svolta la presentazione di MeMo: un nuovo magazine digitale tra fotografia e informazione, che unisce le nuove tecnologie con il giornalismo di qualità. Con Fabio Bucciarelli (fotogiornalista) e Matteo Dispenza (MeMo Magazine); mentre presso la Sala Perugino c’è stato l’incontro “Come fondare una testata giornalistica straniera in Italia”, che ha analizzato il lancio fortunato in Italia di The Local, la più grande rete di notizie in lingua inglese in Europa.
Tra le presentazioni di libri: “Possa il mio sangue servire” di Aldo Cazzullo; “Utilizzatori finali” di Riccardo Iacona, che ha ripercorso l’inchiesta delle baby squillo e svelato la vita parallela e segreta di milioni di maschi italiani; e “Confesso che ho indagato” di Michele Giuttari, scrittore ed ex poliziotto che ha contribuito ad alcune delle più delicate inchieste italiane (le stragi di mafia del ’93 o il caso Pacciani).
In serata due importanti incontri: la proiezione in anteprima de “I bambini sanno” di Walter Veltroni, evento presentato da Arianna Ciccone (organizzatrice del Festival) e con la presenza in sala di Giacomo Guerrera (presidente UNICEF Italia) e Andrea Scrosati (executive vice president Sky Italia); e la proiezione del documentario “The pirate bay” di Simon Klose (a cura di PerSo – Perugia Social Film Festival) con un collegamento via skype con il regista che ha risposto alle numerose domande sul caso del processo a carico dei fondatori del sito The Pirate Bay.
Corina Strollo
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