Festival del cinema di Venezia: il convegno su Pasolini

Festival del cinema di Venezia: il convegno su Pasolini

Si terrà oggi al Festival del cinema di Venezia un convegno su Pasolini

Il convegno su Pasolini al Festival del cinema di Venezia – Film, mostre e dibattiti al Festival del cinema di Venezia: quello che si terrà oggi 31 agosto è un convegno dedicato a Pasolini e in particolar modo al suo film Il vangelo secondo Matteo, uscito nelle sale esattamente cinquant’anni fa. A promuovere l’incontro è la Lucana Film Commission, che, sbarcando al Lido di Venezia, si propone di rilanciare l’importanza della Basilicata e dei suoi luoghi non solo come set cinematografici. La scelta del tema del convegno, dal nome 50 anni fa il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, del resto non è casuale, dal momento che il film è ambientato proprio in Basilicata e che quest’anno Matera ha omaggiato l’artista bolognese con una mostra dal titolo  “Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo. Nuove tecniche di immagine: arte, cinema, fotografia”.

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Il dibattito – Al convegno su Pasolini e sul cinquantennale del film saranno presenti personalità di spicco, quali Alberto Barbera, Direttore Artistico del Festival del cinema di Venezia, Ivan Maffeis, l’attore che ha interpretato Gesù nel film pasoliniano, Emilio Morreale, Conservatore della Cineteca Nazionale al Centro Sperimentale di Cinematografia e Paride Leporece, Direttore della Lucana Film Commission –tanto per dire solo alcuni nomi. Il convegno, inoltre, trae spunto dall’impegno pasoliniano in Basilicata per esporre la possibilità di candidare Matera a Capitale europea della Cultura.

Il vangelo secondo Matteo –  Il vangelo secondo Matteo è un film fra i primi di Pasolini, uscito nel 1964. In bianco e nero, l’intellettuale bolognese racconta, appunto, il vangelo secondo Matteo, partendo dall’annunciazione a Maria fino alla crocifissione e alla resurrezione di Gesù. I luoghi rivestono un’importanza fondamentale: sappiamo che lo stesso Pasolini, prima di scegliere il set, compì un sopralluogo in Palestina. Eppure, alla fine fu la Basilicata ad ospitare la troupe del regista, ma non per mere considerazioni tecniche o di convenienza: la sua particolare filosofia di vita lo portava ad identificare il Sud del mondo come terra dei poveri e dei semplici per eccellenza. In questo caso, il Sud Italia e quindi la Basilicata si ergono a simbolo universale e i suoi luoghi diventano il posto ideale in cui rappresentare, in maniera antidogmatica e semplice (pasolinianamente, potremmo dire), una storia che parla di umiltà.

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