È possibile salvare le donne dalla violenza domestica? Il femminicidio è una piaga che oramai, soprattutto in Italia, ha assunto un carattere nazionale che non si riesce più ad arginare. Considerato un fenomeno culturale ancor prima che sociale, nel nostro Belpaese macina un numero sempre maggiore di vittime.
È possibile salvare le donne dalla violenza domestica? Il femminicidio è una piaga che oramai, soprattutto in Italia, ha assunto un carattere nazionale che non si riesce più ad arginare. Considerato un fenomeno culturale ancor prima che sociale, nel nostro Belpaese macina un numero sempre maggiore di vittime. La Convenzione di Istanbul, approvata solo pochi giorni fa dalla Camera, rappresenta solo un piccolo passo nella direzione giusta, quella che porta verso la tutela della donna.
La ricetta per combattere il femminicidio: il metodo Patricia Scotland – Secondo la Presidente della Camera Laura Boldrini, la ricetta da adottare per combattere la violenza domestica è quella promossa da Patricia Scotland, ex Guardasigilli del governo laburista, fondatrice e presidente della Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence (Edv), creata meno di un anno fa. Dal 2003 al 2010, Patricia Scotland, da ministro della Giustizia inglese, ha lanciato e coordinato un efficace piano d’azione contro la violenza domestica grazie al quale il numero di morti dovuti a questo fenomeno è diminuito di oltre il 60%, passando da 49 vittime del 2003 ad appena 5 nel 2012. Il metodo adottato, che ha preso il nome ‘Scotland’, dalla donna che lo ha iniziato, permette così di salvare vite umane, permette di salvare non solo la vita delle donne, ma anche la loro dignità, oltre che a portare un risparmio in termini economici; difatti, dal 2003 al 2010, i costi per l’economia britannica e per l’erario, stimati in 23 miliardi di sterline l’anno, sono passati nello stesso periodo a 16 miliardi, con un risparmio di oltre 7 miliardi.
Il metodo Scotland, dall’allontanamento al reinserimento – La ricetta di Patricia Scotland è stata utilizzata con successo, oltre che dal Regno Unito, anche in altri Paesi, come la Spagna. Si tratta fondamentalmente di coordinare i servizi già esistenti per la tutela delle donne, seguendo queste ultime in tutti i vari step in cui necessariamente devono passare: dal momento dell’allontanamento fisico della donna dalla sua casa, e quindi dal suo aguzzino, fino al reinserimento nella società e nel mondo del lavoro della stessa. Tutto questo programma, nei Paesi in cui è stato adottato, ha portato a un aumento delle condanne per gli aggressori, a una crescita dei rei confessi, oltre che un abbassamento delle ritrattazioni delle vittime (uno dei dati che in Italia è in continuo aumento).
Patricia Scotland e l’incontro con Laura Boldrini e le deputate italiane – Patricia Scotland è stata incontrata ieri a Montecitorio da Laura Boldrini e da un gruppo di deputate di diversi schieramenti politici, tra cui figurano Mara Carfagna, Titti Di Salvo, Pia Locatelli, Michela Marzano, Federica Mogherini, Maria Elena Spadoni, Irene Tinagli. All’incontro di ieri hanno partecipato anche la scrittrice Simonetta Agnello Hornby e la docente universitaria Marina Calloni, che sull’esperienza di Patricia Scotland hanno scritto ‘Il male che si deve raccontare. Per cancellare la violenza domestica’, nato per contribuire a finanziare l’associazione EDV Italia.
COMMENTI
[…] della Camera Laura Boldrini ha proposto come metodo per combattere la violenza domestica, il metodo Scotland, che prevede, tra le altre cose, dopo l’allontanamento della vittima dal suo aguzzino, il […]