Verrà presentata a Bari il 3 Luglio prossimo, alle ore 17:30 circa, la nuova proposta di legge contro la violenza sulle donne, lo stalking e il mobbing.
Verrà presentata a Bari il 3 Luglio prossimo, alle ore 17:30 circa, la nuova proposta di legge contro la violenza sulle donne, lo stalking e il mobbing. Ciò sarà possibile grazie agli scrittori Lara Cardella e Nicky Persico, già impegnati sull’argomento tramite i loro libri, che hanno anche ideato campagne a tema, di cui la testimonial è Rossella Brescia.
A Bari proposta di legge contro il femminicidio – All’iniziativa parteciperà anche Giovanni Ferrari, madre di Giulia Galiotto, l’impiegata 30enne uccisa in modo violento dal marito nel 2009. Lara Cardella e Nicky Persico, non operando nel settore legislativo, si sono limitati a redigere una bozza di legge contro la violenza sulle donne, chiedendo a chi di competenza e di buona volontà, di tradurla in legge vera e propria, da presentare in Parlamento e porre fine una volta per tutte agli abusi non solo fisici ma anche psicologici che molte, troppe donne, tutt’oggi sono costrette a subire. Al progetto collaboreranno la Cgil di Bari e il Forum antistalking e antimobbing “Nientecifu” della Camera del Lavoro.
Violenza sulle donne: mobbing e stalking – Entrambi sono aspetti che vengono spesso sottovalutati, solamente perché non implicano il contatto fisico. Invece, molte storie di violenza, anche fisica, sono cominciate in questi modi, ma in ogni caso, non bisogna aspettare che degenerino in violenza fisica, perché anche la violenza psicologica ha il suo impatto sulla vittima. Il mobbing è un fenomeno soprattutto collegato al lavoro; si tratta di forte stress emotivo procurato intenzionalmente da superiori o colleghi, che si accaniscono contro un individuo (anche maschio), il quale non ha la forza né il coraggio per reagire, subendo sempre in silenzio. Nello stalking, invece, si parla di vera e propria persecuzione, tramite telefonate, lettere, appostamenti, ed altri comportamenti che creano disagio nella vittima, pur standole a distanza. Non bisogna quindi sminuire questi aspetti della violenza, che alla lunga possono comunque portare a vari malesseri somatizzati dalle vittime, ma in casi gravi anche al suicidio. Finora le leggi italiane non hanno potuto aiutare le vittime di questi fenomeni, poiché se non c’è contatto fisico, il reato non è condannabile. Se questa proposta di legge passasse, invece, la violenza fisica si potrà prevenire stroncandola sul nascere.
Violenza sulle donne: sì al coraggio – Sono molte le donne che si sentono costrette a subire in silenzio, per i più svariati motivi. Le violenze domestiche avvengono ogni giorno, sia sessuali che fisiche, in cui le vittime sono bloccate dalla paura di parlare e farsi avanti, denunciando l’aggressore, che spesso è il marito o il padre. Perciò, se questo progetto di legge dovesse arrivare in Parlamento e passare, ci sarà bisogno anche e soprattutto del coraggio di chi subisce violenza: queste donne devono farsi avanti, denunciare, e pretendere il rispetto che un uomo deve ad una vera donna.
Mara Tempra
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