Female Fight Club

Female Fight Club

A Berlino il Female Fight Club per incontri di wrestling tra donne. Dal 2010 luogo di combattimento tutto al femminile dove anche agli uomini possono entrare.

Nella tanto moderna quanto fredda Berlino, di club eccentrici ce ne sono a bizzeffe, ma uno su tutti sta spopolando negli utlimi anni il “Female Fight Club”. Sì, un club dove si combatte, tutto al femminile. Un po’ come il nostro sito. Invece di Brad Pitt a petto nudo potreste fare incontri con una Susan Boyle versione lottatrice di wrestling.

Female Fight Club

Female Fight Club

Sul sito si legge, tutto a caratteri cubitali “Questo club è un luogo di incontri per donne di forza, le donne si sfidano per vincere, i ragazzi possono entrare (…) in questo club si incontrano le vere e più forti amazzoni del mondo”. Che letto in tedesco fa ancora più paura. Queste sfide si hanno tra donne di varia stratura, peso e età. Non vi è alcun arbitro e non ci sono neanche regole sull’abbigliamento. Molte donne infatti si sfidano in topless. Sempre sul sito si può avere un’idea delle lottatrici che ci sono, con biografie e le varie categorie a cui appartengono. Una di loro ad esempio, si chiama Rocket 70 kg di macchina (cito), Rocket vi farà dire la vostra ultima preghiera (cito).

Oltre ai combattimenti però, c’è anche un po’ di spazio per le pubbliche relazioni: nelle svariate e indefinite ore in cui il Female Fight Club è aperto, sono previste diverse pause in cui le partecipanti fanno conoscenza, lasciando da parte la rivalità del ring.  La lottatrice e proprietaria del circolo Anna Konda ha dichiarato: “Non mi fa piacere il dolore altrui. Mi piace però avere controllo e forza. Non importa quanto sia duro il combattimento: non colpisco mai in modo eccessivo. Non voglio sangue sul mio tappeto”  poi continua dicendo “molte donne vogliono cambiare la percezione che il mondo ha delle donne di questo secolo”.

Dai vari combattimenti che sono avvenuti nel club duranti questi 6 anni di apertura, ne hanno tratto un libro fotografico della fotografa polacca Katarzyna Mazur. (Qui per vederlo).

Alessandra Gatti

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