Elena Ceste, novità: la nuova perizia potrebbe scagionare Michele Buoninconti?

Elena Ceste, novità: la nuova perizia potrebbe scagionare Michele Buoninconti?

Una nuova perizia potrebbe scagionare Michele Buoninconti dall'accusa di aver ucciso la moglie Elena Ceste e di averne occultato il cadavere.

Una nuova perizia scagiona Michele Buoninconti? – Si torna a parlare del caso dell’omicidio di Elena Ceste, la mamma di Costigliole D’Asti scomparsa il 24 Gennaio 2014, che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso per più di un anno. L’unico indagato per omicidio e occultamento di cadavere è il marito di Elena, Michele Buoninconti, ma secondo quanto raccontato a Mattino 5 una nuova perizia potrebbe scagionarlo. Questa perizia metterebbe in discussione l’intero impianto accusatorio in quanto, secondo la difesa, Michele Buoninconti non avrebbe avuto il tempo materiale per uccidere la moglie e occultarne il cadavere nel Rio Mersa. La nuova perizia dimostrerebbe l’impossibilità per l’uomo di commettere un crimine simile in quei quindici minuti, spiegando dettagliatamente l’incompatibilità delle tempistiche.

elena-ceste-michele-buonincontiL’accusa – Ciò che l’accusa ha sempre dichiarato è messo in dubbio dalla nuova perizia che potrebbe scagionare Michele Buoninconti da ogni accusa. Fino ad ora, infatti, come riporta Libero, l’accusa ha sempre dichiarato che Buoninconti avrebbe fatto tutto in quindici minuti, uccidendo la moglie alle 8.45, andando al Rio Mersa alle 8.55, telefonando ai vicini alle 8.57 ed infine spogliando Elena alle 9 ed occultandone il cadavere. Inoltre, secondo i tabulati telefonici, Michele avrebbe telefonato alla moglie Elena alle 9.01 e alle 9.03. Ma secondo la nuova perizia ci sarebbero delle forti incompatibilità nelle tempistiche e per questo, per la difesa, viene messa in discussione tutta la ricostruzione.

La nuova perizia – Secondo la difesa Michele Buoninconti alle 8.45 avrebbe cercato Elena Ceste in casa e nei dintorni, trovando i suoi vestiti abbandonati nel cortile e il suo cellulare. A quel punto Michele avrebbe telefonato ai vicini senza ottenere risposta, per poi andare direttamente davanti alla loro abitazione con l’auto. Il vicino di casa, il signor Rava, ha testimoniato che Michele Buoninconti era davanti casa sua e, secondo la difesa, se alle 8.57 era ancora lì non avrebbe mai avuto il tempo di recarsi al Rio Mersa, dove è poi stato trovato il corpo della povera Elena. Le indagini continuano, ma questa nuova perizia potrebbe completamente cambiarne l’andamento.

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