È da lì che entrava il macchinista… SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE

È da lì che entrava il macchinista… SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE

La nota commedia Pirandello in un particolare adattamento di VIcoQuartoMazzini e Teatro Kismet Opera al Teatro dell'Orologio di Roma

 

Un uomo viene abbandonato da sua moglie da cui aveva avuto un figlio, la riaccoglie in casa dopo che a quest’ultima era morto l’uomo col quale si era congiunta, con se porterà la figlia ed altri due pargoletti nati da quell’unione. Si da il caso che la donna per sopravvivere faceva la sarta presso l’atelier di Madama Pace e dove la figliastra per arrotondare incontra qualche uomo adulto in cerca di compagnia. È qui che avviene il ritrovamento. L’uomo in cerca d’amore finirà per incontrare lì la giovane figliastra e per espiare la colpa ri-accoglierà in casa tutto il nuovo nucleo familiare. Questo è quanto tenteranno di raccontare i SEI PERSONAGGI..

Ipotizziamo che quei SEI PERSONAGGI che Luigi Pirandello aveva portato in scena nel 1921 nella sua tesi di teatro nel teatro – che nulla è ciò che appare – dunque quei suoi sei personaggi si presentano un bel giorno ad una compagnia di teatro che sta provando proprio una nota commedia pirandelliana, Il giuoco delle parti, ed intendono far rappresentare la loro intricata storia di vita vissuta poiché in quanto vera ed impressa sulla pelle e quindi più vera di qualsiasi immaginazione fasulla o di finzione riprodotta.

personaggi 2

Alla base di quella richiesta di quei sei personaggi c’è la volontà di cercare una soluzione alla loro incompatibilità, e la cercano in un teatro, ad uomini di teatro poiché il teatro all’epoca di Pirandello era l’unica forma di rappresentazione di esibizione.

Allora immaginiamo che quei sei personaggi – ridotti qui a quattro poiché i minori hanno bisogno di particolari permessi per poterli esporre al circo massmediale contemporaneo – oggi per poter cercare una loro purificazione ad un equilibrio familiare, dopo tutta la sofferenza patita, scrivano una lettera ad una famosa trasmissione televisiva in onda il sabato sera su di una nota rete privata e qui si espongano al cannibalismo mediatico un po’ per spirito esibizionistico e un po’ perché quella può rappresentare l’ultima opportunità per una soluzione definitiva alle loro problematiche.

Ecco a questo sembra alludere l’ideazione di VicoQuartoMazzini, il gruppo che l’interpreta, e la messinscena di Gabriele Paolocà, regista dello spettacolo in scena al Teatro dell’Orologio di Roma, che prosciugano all’osso il dramma dell’autore agrigentino e fanno sì che i quattro scalognati si presentino ad un giovane regista sperimentale, aspirante suicida, e particolare non insignificante indossa un cardigan verde, che per arrotondare fa l’uomo immagine imbracciando un enorme panino in gommapiuma per pubblicizzare una fantomatica catena di distribuzione di hamburger dal nome nostrano Luigi’s.

E qui si dà l’inizio allo spettacolo che con trovate alcune molto originali come quando il regista tentando di appuntare dettagli della storia raccontata dagli aspiranti personaggi viene imbrigliato ed imbavagliato da quello stesso testo che tenta di articolare o come quando quel teatrino in miniatura allestito su di una rella appendiabiti mortificato da un mero esibizionismo dell’incontro fra figliastra col padre che altro non è che la busta di quella nota trasmissione che decide di aprire o meno chi riceve la posta per predisporsi ad ascoltare la storia a cui si vuole dare una svolta!

D’altronde gli accenti dell’adattamento indagano su questi aspetti propagandistici e promozionali dei personaggi e la regia stessa di Paolocà va in quella direzione: Io voglio rappresentare il mio dramma, noi siamo quello che siamo e lo saremo per sempre, più veri e più reali di noi!

E dopo lo sparo finale con cui il figlio come Constantin ne Il Gabbiano tenterà il suicidio, quella luce verde voluta da Pirandello che proiettava le ombre dei protagonisti sul palcoscenico, rappresenta quel misterioso incontro in natura, al tramonto di una giornata, fra il sole e l’orizzonte delimitato dall’acqua del mare creando quel fenomeno ottico generato dalla magia di quella congiuntura in un impercettibile raggio verde. In proscenio giungono tutti gli attori a ringraziare e che come il regista in scena indossano un cardigan verde, per il resto Silence is Sexy!

Mario Di Calo

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE

da Luigi Pirandello

regia Gabriele Paolocà

con Michele Altamura, Nicola Borghesi, Riccardo Lanzarone, Paola Aiello, Natalie Norma Fella

ideazione VicoQuartoMazzini

produzione Teatro Kismet Opera, VicoQuartoMazzini

con il sostegno di Progetto Goldstein- Teatro dell’Orologio

Teatro dell’Orologio Sala Orfeo

fino al 1 marzo 2015

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