Dubai: il mondo in un arcipelago

Dubai: il mondo in un arcipelago

The World, un arcipelago artificiale costituito da 300 isole e costruito a 4 chilometri dalla costa di Dubai. Si chiama The world, ossia ‘’Il mondo’’, poiché le isole sono disposte in modo tale che, vedendolo dall’alto, ricreino i diversi continenti, e appunto il globo intero.

A Dubai si creano nuovi mondi – Lo sguardo del mondo è da qualche anno puntato su Dubai, consacrata ormai come il nuovo polo economico mondiale. Gli Emirati Arabi Uniti, consapevoli di ciò, ammiccano di rimando e decidono di non deludere le aspettative. La città nata nel deserto si impegna a strabiliare viaggiatori e turisti coi i suoi opulenti hotel, le strade sconfinate, i grattacieli e qualsiasi altro sfizio ingegneristico si riesca ad immaginare. L’esempio più celebre e simbolico è The World, un arcipelago artificiale costituito da 300 isole e costruito a 4 chilometri dalla costa di Dubai.

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La parola d’ordine è il lusso Si chiama The world, ossia ‘’Il mondo’’, poiché le isole sono disposte in modo tale che, vedendolo dall’alto, ricreino i diversi continenti, e appunto il globo intero. L’ambizioso  progetto dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum è stato inaugurato nel 2008, dopo 5 anni di lavori che hanno visto circa 300 uomini dragare 320 milioni di m³ di sabbia  per un costo complessivo di 14 miliardi di dollari.  Fino ad oggi più del 70% delle isole che compongono il planisfero sono state vendute, ma solo due ospitano degli edifici.  Le isole facenti parte dell’area europea, nella finzione del The world, sono state acquistate dal Kleindienst Group di Dubai, il quale ha annunciato la costruzione di un complesso di resort dal nome The Heart of Europe, nel quale verranno ricreate le città più suggestive del vecchio continente.

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La fine del mondo – La natura però ogni tanto, quando l’uomo sembra sfidarla, ci ricorda che alla fine dei conti è lei a comandare. Il tabloid britannico The Daily Mail afferma che alcune delle isole stiano iniziando a franare. Il mare starebbe erodendo progressivamente le isole, mangiandone le spiagge e riportando la sabbia sul fondale.  Già in fase di costruzione si era presentata questa problematica e gli ingegneri vi hanno posto rimedio costruendo un anello frangiflutti per impedire alle correnti del golfo persico di distruggere le isole. Dubai rassicura così gli investitori, per lo più grandi catene alberghiere, sulla sicurezza dell’opera. L’avveniristico progetto è forse scampato alla furia della natura, ma i prezzi delle isole stanno subendo un crollo a causa della crisi economica.  Neanche il lusso più sfrenato può permettersi di essere cosi autoreferenziale e prima o poi, pare debba imparare a fare i conti con il resto del mondo. 

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