Drag Queen sconfiggono Facebook

Drag Queen sconfiggono Facebook

Facebook chiede scusa alle Drag Queen.

Drag Queen contro Facebook- Perché amiamo Facebook? Perché è un diario su cui annotare tutti gli eventi più importanti della nostra vita, passo dopo passo? Forse. Perché ci mette, potenzialmente, in comunicazione con tutto il mondo? Anche, certo. Ma per farla più semplice: amiamo Facebook perché,in fondo, ci consente di essere quello che vogliamo. Possiamo aprire pagine che trattino delle nostre passioni, possiamo ostentare conoscenze che non padroneggiamo così a fondo nella realtà; tanto su Facebook tutto scorre. Possiamo essere letteralmente chi vogliamo, a partire dal nome. Questo almeno è quello che crediamo noi: non ci va di iscriverci su Facebook col nostro nome e allora ne inventiamo uno che ci rappresenti. Zuckerberg, però, non è del nostro stesso avviso. Infatti, il creatore del social network per antonomasia ha deciso di recente di adottare la Legal Name Policy: gli utenti dovranno iscriversi su Facebook con il nome che è segnato nella carta d’identità. Fra i primi a puntare il dito contro questa misura, un gruppo di Drag Queen di San Francisco. Le Drag Queen si sono da un giorno all’altro sono state sbattute fuori dai loro account Facebook, poiché il loro nome da utenti non era il loro vero nome.

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Facebook fa un passo indietro- Con la comunità LGBT sul piede di guerra, Facebook decide di non irrigidirsi sulle sue posizioni e si dice disponibile al dialogo. Il risultato è un incontro avvenuto mercoledì a San Francisco, fra impiegati di Facebook e attivisti della comunità LGBT. In questo meeting, Facebook chiede scusa e promette di rivedere la propria linea sulla Legal Name Policy. La Drag Queen Sister Roma, il cui nome di nascita è Michael Williams, mette in evidenza come spesso, dietro la scelta di un nome diverso, ci sia un reale bisogno di anonimato, o la semplice semplice volontà di allontanarsi da sofferenze, relazioni abusive o comunque un passato che si vuole abbandonare. Chris Cox, dirigente di Facebook, chiede scusa alla comunità LGBT a nome dell’azienda, e assicura che la politica del “nome vero” verrà rivista; non dà però nessuna indicazione specifica su come ciò sarà fatto. Anzi, a dispetto delle scuse, sembra che, nonostante la possibilità per le Drag Queen di poter accedere nuovamente ai loro profili, le linee di base della Legal Name Policy rimarranno le stesse. Se Facebook non introdurrà al più presto degli strumenti che soddisfino le esigenze dei contestatori della politica del “nome vero”, la battaglia sarà destinata a continuare.

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    […] Lisa e Maggie, un posto oscuro e pauroso. Le opere di Doyle sono esposte alla Spoke Art Gallery di San Francisco, e sono in vendita sul sito […]