Doppia tornata romana per Licia Lanera: Orgia e Due!

Doppia tornata romana per Licia Lanera: Orgia e Due!

Doppietta per Licia Lanera al Teatro India e Teatro dell'Orologio, che reca a Roma parte del suo lavoro, con uno sguardo trasversale racconta e rivive per il pubblico della capitale due storie che hanno in comune la dissoluzione, il disfacimento, la disfatta dell'individuo in relazione con se stesso e con i suoi simili, con uno sguardo fatale e sinistro sull'amore.

 

Licia Lanera è artista di consolidata fama. Premio Ubu rivelazione under 35 nel 2014. Capita raramente nella capitale, ma capita pure che a distanza di pochi giorni sia di casa, con due suoi lavori rispettivamente al Teatro India e al Teatro dell’Orologio, prodotti con Fibre Parallele, unione che condivide con Riccardo Spagnulo fin dal 2006 anno in cui fondarono il gruppo che ha sede a Bari e che distribuisce spettacoli in tutta Italia. Il primo appuntamento, Orgia, dal 12 al 15 gennaio all’India, che proprio nella sede in cui è stato in scena aveva visto la sua prima forma di studio/lettura all’interno della XXII rassegna Garofano Verde e che ora trova una forma più armonica. Testo originario di Pier Paolo Pasolini – ancora e sempre lui– e che l’attrice/autrice converge ai propri bisogni trasformando il dialogo fra marito e moglie, protagonisti del dramma, in un’unica voce straripante, debordante, ondeggiante; che con un sapiente gioco di s-doppia/ amplificazione crea un dilatamento del dialogo, come se il personaggio dialogasse in un delirio onirico con se stesso, senza sesso e senza connotazioni realistiche solo la poesia pasoliniana esaltata così degnamente.

 

L’attrice cancella la propria femminilità imponendosi un abbigliamento che neutralizzi qualsiasi forma di sessualità, indirizzando l’attenzione verso il racconto puro. Tre pannelli che attuano una vivisezione del percorso nichilistico che questo individuo, il protagonista, conduce verso l’annullamento, come ghigliottine calano dall’alto alla vecchia maniera di un teatrino dei pupi, tre immagini che raffigurano il seicento, come noi lo immaginiamo, frazionando ulteriormente uno spazio vuoto in cui predomina una poltrona vintage, com’era in lettura, emblema di una borghesia in frantumi. Il mondo del rifiuto, la negazione come presenza, solo nel non essere si è. Dal buio riaffiorano vecchi ricordi non ancora catalogati, ecco allora con lei in scena un implume Nina Martorana, sensualmente temeraria. E una scatola di yogurt bianco può essere all’occorrenza liquido seminale o sangue versato allo stesso modo. E quello stesso bianco candido che è inizio e fine in Orgia, in Due in scena invece all’Orologio dal 20 al 22, è accecante, elettrico, psichedelico. Siamo in una stanza della memoria, della reminiscenza occulta, dove agisce una geisha di bianco vestita, un’uniforme che rassomiglia ad un abito di nozze amputato, martoriato, privato dei suoi migliori attributi.

In effetti il matrimonio era programmato per questa giovane donna, tutto pronto, affinché il giorno più bello della vita di una coppia coroni il sogno di una vita. Tutto pronto, ma… Silenzio. In quel silenzio, in quella sospensione si colloca lo spettacolo di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo, quel silenzio in cui tutto svanisce, tutto si vanifica, tutto compie il suo significato. Il compagno rivela alla giovane donna che gli piacciono gli uomini e quindi non può più onorare i suoi propositi. Nella giovane donna scatta il desiderio omicida di cancellare con il sangue quel suo giovane e immaturo amore. E così fa – con un forchettone prima con un coltellaccio da cucina poi – finisce il suo promesso sposo. Intanto la scena candida inizia a macchiarsi di viscido sangue che cola inesorabilmente e lentamente da sacche ematiche appese a catene da montacarichi. Un percorso quasi sacro, mistico, religioso che compie il suo atto nell’arco di cinquanta minuti al vetriolo dove la scrittura è strettamente connessa all’interpretazione, alla messinscena. Una cosa è la diretta conseguenza dell’altra in un gioco di scatole cinesi artaudiane. E Licia è bravissima, padrona di un materiale che manipola con grande maestria e autorità scenica.

ORGIA di Pier Paolo Pasolini

Con Licia Lanera e Nina Martorana

regia e spazio Licia Lanera

Teatro Argentina, Roma dal 12 al 15 gennaioù

 

DUE di Riccardo Spagnulo e Licia Lanera

diretto e interpretato da Licia Lanera

Teatro dell’Orologio, Roma dal 20 al 22 gennaio

Produzione Fibre parallele

 

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