Donne, più redditizie nel settore delle ICT

Donne, più redditizie nel settore delle ICT

Le aziende tecnologiche amministrate da donne sono più redditizie del 35%

Il 3 Ottobre 2013 è stato pubblicato lo studio della Commissione Europea “Women active in the ICT sector”, con il quale si vuole spiegare quanto sia essenziale la partecipazione attiva delle donne nel settore delle ICT per garantire la crescita economica europea. Infatti, un loro duraturo inserimento nel comparto delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, assicurerebbe annualmente 9 miliardi di euro in più al PIL europeo.

donne-più-redditizie-nel-settore-ict-1

Donne e nuove tecnologie – Sono molteplici le ragioni che spingono le donne a non intraprendere gli studi necessari per un inserimento nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione o che, dopo anni di lavoro, le invogliano a rinunciare ad una carriera già avanzata. Il rapporto della Commissione Europea  “Women active in the ICT sector”si prefigge di analizzare a fondo il problema per riportare un numero maggiore di donne ai vertici delle aziende tecnologiche, perché quest’ultime, secondo i dati statistici, sotto la loro direzione diventano più redditizie del 35%, assicurando il 34% in più di utili ai propri azionisti. L’occupazione femminile, pur costituendo un potenziale per il settore ICT, ha raggiunto tassi molto più bassi rispetto a quella maschile: solo 4 su 1000 lavorano a tutti gli effetti. Lo stesso divario è visibile anche in ambito universitario: le diplomate universitarie di primo livello sono 29 su 1.000, mentre gli uomini 95 su 1000. Sono in continuo aumento anche le donne che, impiegate da anni nei settori delle nuove tecnologie digitali, decidono di interrompere la propria carriera rinunciando alle loro iniziali ambizioni manageriali e dirigenziali. Il loro precoce abbandono professionale non dipende esclusivamente dalla non sempre gratificante retribuzione, ma anche dalla discriminazione nei confronti delle donne che ancora permea il mondo del lavoro.

Women active in the ICT sector  – Il rapporto della Commissione Europea non si limita ad analizzare l’impiego delle donne nel comparto delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ma individua le strategie d’intervento che faciliterebbero l’accesso e la permanenza nel settore ICT di figure professionali femminili. Gli obiettivi, che la Commissione Europea si propone di raggiungere nei prossimi anni, sono volti a rendere il Digitale un campo lavorativo più appetibile per le donne, incentivando i loro percorsi professionali e sostenendo l’imprenditoria femminile con agevolazioni per l’accesso a fondi di avviamento e di rischio. Grande attenzione è stata rivolta anche alle condizioni di lavoro, non sempre favorevoli per le donne, che devono svolgere anche altri ruoli, non professionali, ma non per questo meno impegnativi, come quello di mamma. Che le donne siano più redditizie nel settore ICT è dimostrato dalle coraggiose donne imprenditrici di successo. Basti ricordare Mariarita Costanza, fondatrice della Macnil, un’impresa molto affermata nel campo dell’informatica, elettronica e telecomunicazioni. Il report dell’Unione Europea si presenta come un ottimo spunto per riflettere sulle condizioni lavorative delle donne e comprendere quanto esse non siano un deficit da colmare bensì un potenziale da sfruttare.

COMMENTI

WORDPRESS: 1
  • comment-avatar

    […] programmata dall’ITU per il 25 Aprile. Già uno studio della Commissione Europea, intitolato “Women active in the ICT sector” e pubblicato il 3 Ottobre 2013, aveva spiegato che l’inserimento delle donne nel comparto delle […]